L’estate scorsa eravamo a Bali. Prima della partenza avevamo chiesto a qualche conoscente di indicarci dei locali carini dove andare a mangiare e quel pomeriggio stavamo raggiungendo uno dei nomi sulla lista con il nostro motorino.
Ci avevano detto che al tramonto avrebbe assunto il suo massimo splendore. Stando a quel che ci avevano raccontato, ci sarebbe dovuta essere un’ottima vista.
Siamo arrivati al parcheggio e ci siamo diretti verso il bordo della scogliera, il locale era a strapiombo sull’oceano.
Il sole stava calando. Abbiamo ordinato da bere e pochi minuti dopo si sono liberate un paio di sedie sul bancone rivolto verso l’acqua. Da quel punto riuscivamo a tagliare fuori dal nostro campo visivo tutto il contesto del locale e a dedicare la nostra completa attenzione all’oceano.
Il sole imporporava le acque che nel frattempo si erano calmate, lasciando un gruppo di surfisti più in basso a dondolarsi placidamente seduti sulle loro tavole mentre, anche loro, si godevano lo spettacolo come premio dopo un duro allenamento.
Eravamo noi, a migliaia di chilometri da casa, davanti ad uno spettacolo mozzafiato ed eravamo completamente immersi nel momento presente.
La scena sembrava scorrere a rallentatore per farci assaporare con maggior pienezza quell’attimo perfetto.
Viviamo proiettati nel futuro, o ancorati al passato
Ci sono solo due momenti sui quali non hai alcun potere: il passato e il futuro. Allora perché sembra che la nostra vita si svolga solo in queste due dimensioni?
Ci alziamo il lunedì e prenotiamo le lezioni in palestra per tutta la settimana, siamo chiaramente proiettati al futuro.
Arriviamo al lavoro e controlliamo le incombenze che dobbiamo sbrigare entro l’ora di pranzo. Dopo la pausa controlliamo quelle da fare entro sera. Siamo costantemente proiettati nel futuro.
Sentiamo i nostri amici su WhatsApp e ci accordiamo su cosa fare nel weekend. In che spazio ci troviamo? La risposta è ovvia, nel futuro.
Poi abbiamo quei momenti che non sappiamo spiegare, a metà tra la nostalgia e il rimpianto, dove pensiamo ad una serata in compagnia, ad una domenica in montagna o all’ultima vacanza. Qui ci troviamo irrimediabilmente nel passato.
Chi vive nel momento presente, quindi?
Quasi nessuno.
Siamo schiavi dell’orologio, dei doveri, degli appuntamenti.
I siciliani utilizzano una parola locale meravigliosa per indicare il puzzle: “incastru”. Penso che questo termine sia perfetto anche per le nostre vite. Sono un vero e proprio incastru di tutto ciò che riusciamo a farci stare, perdendoci la bellezza di ogni momento.
È uscito il mio nuovo libro!
VRAJA
È un romanzo che parla di crescita personale, nomadismo digitale, spiritualità e del viaggio in India che mi ha cambiato la vita.
Ukiyo, ecco come i giapponesi vivono il momento presente
Le lingue sono strane, tutte così diverse e con termini talmente elaborati. I giapponesi hanno coniato una parola che indica proprio questa emozione, il fatto di godersi il momento presente: ukiyo.
Cosa significa essere completamente presenti?
Rendersi conto della bellezza di quel tramonto, di quella risata, di quella avventura, lasciando per un attimo da parte tutte le preoccupazioni della giornata che ognuno di noi porta inevitabilmente con sé.
Stamattina mi è capitato di aprire la finestra appena sveglia, lo faccio sempre perché spero ogni volta di incappare in un’alba da ricordare. E oggi è successo. Sono rimasta per diversi minuti ferma sul davanzale, a fissare le nuvole dipinte da un prepotente fuxia che degradava in una azzurro perfettamente uniforme.
È stato un momento perfetto che mi sono gustata dall’inizio alla fine, azzerando completamente tutti gli altri pensieri.
Impara a vivere nel momento presente
Noi abbiamo iniziato a vivere nel momento presente quando abbiamo deciso di lasciare i nostri lavori per iniziare due professioni da nomadi digitali.
Siamo egoisti? Probabilmente sì.
Ma è un egoismo sano, positivo. Vogliamo regalarci più momenti presenti, vogliamo vivere più ukiyo e più attimi di pura vida.
Essere nomadi digitali ci permette di scandire la giornata come preferiamo, sia a casa che in viaggio. Possiamo fare una passeggiata durante il giorno e poi lavorare fino a notte fonda.
Credo che la caratteristica più bella di questo stile di vita sia proprio la libertà. La libertà di scegliere quando fare qualcosa perché anche noi, come tutti, abbiamo dei doveri.
Ognuno deve trovare la formula giusta per riuscire a regalarsi più momenti da vivere nel presente, più ukiyo.
La tua qual è?
felicitàparole dal mondo
What do you think?