
Le perline dell'elaborato ricamo del mio sari mi grattavano delicatamente la parte interna delle dita.
Solitamente guardo spesso verso terra, per vedere dove metto i piedi, ma questa volta il pavimento regolare dinnanzi a me mi ha consentito di alzare lo sguardo per farlo ricadere come un velo sull'imponente edificio che avevo di fronte.
Siamo entrati nel parco a metà pomeriggio apposta per accogliere il tramonto in uno dei luoghi più belli della terra.
Mi sarei dovuta girare per fare una foto ma non riuscivo a staccare gli occhi dal momento.
Avida di quel tramonto indiano, ho continuato a guardare avanti, mentre tutto il marmo bianco attorno a me stava assumendo delle dolci tinte rosee.
Da dove nasce una delle sette meraviglie del mondo moderno
Benché, erroneamente, si pensi al Taj Mahal come ad un luogo di culto, di fatto questo enorme complesso non è altro che una tomba.
Probabilmente la tomba più bella su questo nostro pianeta.
Nel 1631 l'imperatore moghul Shah Jahan commissionò a 20.000 uomini iraniani la costruzione di quello che oggi conosciamo tutti come uno dei simboli dell'India, in onore della più adorata fra le sue mogli, Mumtaz Mahal.
Ci vollero 22 anni e materiali pregiati provenienti da tutta l'Asia per completare l'opera.
Come hanno calcolato questo lunghissimo tempo?
Sul portale principale, quello posto all'inizio del sentiero che conduce alla tomba, veniva creata una cupola bianca per ogni anno che passava.
Totale, 22 cupole.
La storia d'amore inevitabilmente legata alla costruzione del Taj Mahal è estremamente toccante.
La terza moglie dell'imperatore, quella che per carattere ed aspetto fu definita "perfetta", morì dando alla luce il quattordicesimo figlio.
Il marito, in omaggio alla sua compagna di vita che sempre lo aveva affiancato nella direzione dell'impero, fece costruire questa immensa ed eterna tomba.
Taj Mahal significa "Palazzo della Corona".
Sir Edwin Arnold, poeta inglese, utilizzò queste forti parole per descrivere un edificio la cui bellezza non può ottenere giustizia tramite un testo: "Not a piece of architecture, as other buildings are, but the proud passions of an emperor’s love wrought in living stones" (Non un pezzo di architettura, come lo sono altri edifici, ma le orgogliose passioni dell'amore di un imperatore plasmato in pietre vive).
A fare da sfondo a questo imponente spettacolo, scorre placido il fiume Yamuna, il più grande affluente del Gange.
Benché sia uno dei fiumi più inquinati al mondo, per gli induisti è sacro e lo venerano con rituali frequenti.
Il nome Yamuna deriva da Yami.
Secondo la mitologia indù, Yama e Yami erano i figli del Dio del Sole ed anche i primi mortali. Yami desiderava avere figli insieme al fratello, il quale invece, piuttosto che commettere un incesto, preferì morire.
Yama divenne così il Dio della Morte, mentre la sorella lo pianse così tanto da dare vita al fiume Yamuna, altro nome con cui era conosciuta.
Siccome, secondo il mito, le lacrime erano state sgorgate dal dolore, il fiume è venerato perchè si pensa che abbia il potere di redimere il dolore e le sofferenze del mondo.
Un piccolo paradiso all'interno del caos più totale
Ma ciò che più ci ha colpiti è stata la contrapposizione fra due mondi completamente diversi in corrispondenza del cancello d'ingresso del Taj Mahal.
Il sito è delimitato da un muro lungo tutto il perimetro esterno.
Fuori, la città è rumorosa, polverosa, malsana.
Silenzio, ordine e giardini curati accolgono tutti i visitatori.
È stupefacente e sconvolgente come fuori si possa incontrare un malato di lebbra e dentro al giardino invece regni una perfezione quasi artificiale.
Questo è uno degli aspetti più potenti dell'India, il forte controsenso che regna all'interno di tutta la società.
Si percorre un tratto abbastanza lungo per arrivare fino al secondo confine, quello che delimita in modo più stretto l'area della tomba.
Qui si trovano la biglietteria, i tornelli d'ingresso e i punti dove le guardie operano i controlli di sicurezza.
Ancora prima di riuscire a scorgere tutto questo, ci siamo scontrati con una fila infinita di indiani che stavano aspettando a loro volta di fare il biglietto.
Una fila che sarà stata lunga più di un chilometro!
Era qualcosa di incredibile a vedersi.
Perchè devi sapere che, nei siti archeologici in India, i locali e gli stranieri hanno diversi punti di accesso, oltre a diverse tariffe.
Superato il primo momento di panico, per fortuna nostra, abbiamo capito che la fila che avremmo dovuto fare era un'altra.
Ci siamo quindi avvicinati alla biglietteria e, mentre stavamo cercando di decifrare i costi di ingresso, ci siamo trovati di fronte un giovane ragazzo che si stava presentando.
La nostra guida ci ha salvati nella visita al Taj Mahal!
Si trattava di un ragazzo che stava ancora studiando all'università, ma che si offriva come volontario per accompagnare gli stranieri alla visita al Taj Mahal, in cambio di una donazione (abbastanza esigua per noi occidentali).
Si è offerto di andare a comprare personalmente il biglietto, saltando tutta la fila che nel frattempo si era formata e poi, aveva anche promesso di raccontarci tutta la storia della costruzione della tomba.
Eravamo un po' titubanti perchè all'estero si ha sempre paura a fidarsi del prossimo, è un triste retaggio della nostra cultura.
Siamo rimasti piacevolmente soddisfatti quando ci ha effettivamente fatti entrare in pochi minuti saltando tutte le file ai tornelli ed ai controlli.
Abbiamo dovuto convenire che sia molto vantaggioso affidarsi a queste figure!
Subito dentro, ci ha accompagnati fino al portale principale per poi girarsi verso di noi e cominciare a spiegarci la storia della costruzione con dovizia di articoli e in un perfetto inglese.
Un crocevia di strade che conduce al portale principale
La simmetria è la regola di base della costruzione dell'intero complesso ed è per questo che risulta così armonioso.
Di fronte al portale principale convergono strade che arrivano da tutti i punti cardinali e la stessa cosa avviene all'interno dell'area dei giardini.
Il colore intenso dell'arenaria rossa con cui sono state costruite la porta e le moschee, crea un contrasto deciso con il bianco etereo del Taj Mahal.
La cosa sconvolgente è che, questo immenso portale, è alto solo la metà del mausoleo interno!
Abbiamo già parlato della particolarità delle 22 cupole bianche poste sulla sommità, a contare inesorabilmente gli anni che passavano per la costruzione.
Le torri poste agli angoli della facciata intendono richiamare la forma del mausoleo principale.
Se prestiamo attenzione, possiamo vedere che alcuni dei decori non sono altro che calligrafie che riportano dei versi del Corano, proprio perchè abbiamo detto che l'architettura è di chiara ispirazione musulmana.
Una curiosità!
La scritta è più piccola alla base per poi allargarsi man mano che sale verso la sommità.
Questo effetto ottico è stato aggiunto per far sì che le scritte sembrassero tutte della stessa dimensione.
Che sensazione si prova ad oltrepassare questa porta?
Allo stesso modo, dall'apertura posta sull'altro lato, abbiamo cominciato ad intravedere la sagoma della cupola del Taj Mahal.
La cupola viene prospetticamente incorniciata alla perfezione all'interno dell'apertura nel portale principale.
Siamo rimasti confusi per qualche secondo dalla marea di persone che si andava ad accaparrare il punto più propizio sulla balaustra per scattare una foto all'imponente Taj Mahal ed eravamo anche stupefatti dalla bellezza di quello che avevamo di fronte.
Un viaggio insieme ad altre persone che come te amano l'India e non vedono l'ora di viverla.
Un percorso di 3000 km che parte dalla caotica città di Delhi per passare ad Agra, con visita del Taj Mahal all'alba.
Dopodiché visiterai Jaipur passando da Fatehpur Sikri e Chand Baori, città che mantengono ancora una forte identità di India tradizionale.
Da Jaipur attraverserai Jodhpur e Pushkar, per poi tornare a Delhi e partire in treno alla volta di un'altra meravigliosa città spirituale: Varanasi.
L'esperienza del pernottamento in treno è unica.
Gli incontri che farai, i volti delle altre persone e la particolarità del treno indiano sono un dettaglio che renderanno davvero affascinante e magica l'esperienza.
In fondo, un viaggio non è la destinazione ma il percorso che fai per raggiungerla!
Qui, oltre a visitare la città, ci sarà un giro in barca sul Gange, il fiume sacro.
Per poi tornare a Delhi dove trascorrere l'ultimo giorno libero prima di terminare l'avventura e tornare in Italia con una magnifica storia da raccontare!
Se sei interessato a conoscere più dettagli su questo tour, non devi fare altro che scriverci e noi ti forniremo tutti i particolari.
É un tour organizzato da Sharewood Adventure, a partire da € 900.
Ci conduce al Taj Mahal un giardino bello come il paradiso
I giardini sono talmente curati, in tema di estetica e di simmetria, da richiamare l'idea di paradiso che hanno tante religioni.
Tutti gli alberi intorno e le strade ampie permettevano di godersi la visita al Taj Mahal anche se erano in molti a frequentarlo.
I giardini sono stati pensati per far arrivare il visitatore direttamente al centro del mausoleo.
Tuttavia, attorno ad esso, ci sono edifici altrettanto interessanti che meritano di essere citati.
Sentirsi regina per un giorno
Dividono la società ed il Paese in un modo che forse non sarà mai sanabile.
Qui nei parchi, mentre si cammina per le moschee, nel silenzio delle preghiere, ci si trova in un luogo protetto.
Anch'essa, come il portale principale, riporta sui muri dei versetti del Corano che incitano alla fede.
É bello osservare come i pavimenti e le cupole interne giocano prospetticamente.
Tuttavia, ancora più bella, è la vista che si ha del mausoleo da questo punto d'osservazione.
Quando siamo arrivati, durante la visita al Taj Mahal, noi la moschea era vuota.
Ci siamo tolti le scarpe, un'usanza che non lascia scampo in India, e ci siamo persi fra i muri di questa splendida costruzione.
Ci siamo divertiti a fare qualche scatto, mentre il mio sari scivolava dolcemente sulle pietre calde.
Guardavo il Taj Mahal piena d'ammirazione.
In un primo momento non avevo nemmeno notato le persone in fila agli ingressi, talmente era imponente la struttura che le sovrastava, facendole sembrare piccole come formiche.
É l'attesa il vero ingresso in un altro mondo
A noi è successo nel momento in cui ci siamo incamminati lungo il perimetro esterno del Taj Mahal per entrare nella zona in cui è custodita la tomba.
Averlo "noleggiato" per la visita al Taj Mahal ci ha consentito di saltare tutta la fila, un serpente umano che entrava da una porta per continuare fino alla porta opposta.
Quando abbiamo varcato l'ingresso, l'interno ci ha lasciati un po' perplessi.
La penombra che si crea nell'ambiente per niente illuminato, non consente di scorgere i raffinati intarsi su tutta la superficie delle pareti.
Il marmo bianco con cui è stato costruito l'intero mausoleo venne portato da Makrana e così, anche tutte le altre pietre preziose utilizzate per i decori floreali avevano una provenienza esotica: il diaspro era originario del Punjab, la giada e il cristallo dalla Cina, i turchesi dal Tibet, i lapislazzuli provenivano dall'Afghanistan, gli zaffiri dallo Sri Lanka e, infine, la corniola dall'Arabia.
I bassorilievi invece sono stati creati direttamente nel marmo.
Per creare questi raffinati mosaici, la forma è stata prodotta prima nel pezzo di marmo e, solo successivamente, sono state incastonate e levigate le pietre.
La nostra guida della visita al Taj Mahal ha avvicinato una piccola luce ad un fiorellino composto da pietre e, incredibilmente, le sfaccettature hanno preso vita con dei colori estremamente brillanti.
Per non rovinare i materiali, non è permesso accendere luci all'interno e questo è un peccato perchè non si riesce ad apprezzare fino in fondo la perfezione dell'edificio.
L'ambiente è molto essenziale come arredo, perchè si trovano solo le tombe di marito e moglie.
Tuttavia, la vera tomba della moglie non è quella che si vede nella stanza interna, bensì è posta in una stanza sottostante che viene aperta tre volte all'anno.
Quello in superficie è solo un cenotafio esposto per il pubblico.
Anche l'imperatore è stato posto all'interno del Taj Mahal in una seconda tomba, ma la sua storia è stata molto più travagliata.
A breve te la racconteremo!
Alcuni particolari davvero affascinanti
Se ti sistemi vicino al muro, sotto alle colonne, noterai che queste sono decorate da un motivo molto particolare.
Questo effetto ottico è stato creato apposta affinché, spostando lo sguardo verso l'alto, le colonne non sembrino più quattro facce affiancate, ma i motivi vadano a creare una stella.
Un'altra particolarità appartiene ai minareti ed è quella della loro pendenza.
Non sono perfettamente perpendicolari!
Bensì pendono leggermente verso l'esterno perchè così, in caso di terremoto, cadrebbero nel giardino e non contro l'edificio che custodisce le tombe.
Quando il tramonto imporpora di rosa il marmo
Ma il momento della giornata di visita al Taj Mahal che stavamo aspettando da tantissimo tempo doveva ancora arrivare.
Qui è stato creato un edificio molto simile che però contiene solo una guesthouse.
É stato costruito per non turbare la simmetria, tanto ricercata nelle forme.
Il sole stava calando, mentre il marmo stava cominciando ad assumere delle sfumature impalpabili.
Il marmo del Taj Mahal è così bianco perchè si tratta di vero marmo indiano.
Assume diverse colorazioni in base al periodo dell'anno e al sole che lo illumina.
Durante le notti di luna piena, c'è un'apertura eccezionale in cui si può fare la visita al Taj Mahal, il cui marmo incamera il colore della luna per poi riflettere il bianco.
Vedere il Taj Mahal che riluce nella notte dev'essere un'esperienza davvero irripetibile.
L'aria cominciava a diventare fresca e la gente stava man mano uscendo dal parco.
Siamo rimasti in uno spiazzo da soli a goderci la luce sul viso.
É uno di quei momenti che raramente si dimenticano.
Quasi sempre l'India è incasinata, caotica, frustrante ma in quel momento era la perfezione.
Vuoi conoscere la storia del Black Taj Mahal?
L'imperatore, in onore della sua morte, avrebbe voluto far costruire un secondo Taj Mahal, identico all'altro, sulla riva opposta del fiume Yamuna.
Il Black Taj Mahal.
Il figlio si è strenuamente opposto all'intento del padre di sperperare tutto il denaro del regno nella costruzione di una tomba, denaro che avrebbe preferito veder devoluto nel welfare del popolo.
Così fece rinchiudere il padre, il quale non voleva scendere a compromessi, all'interno del Forte Rosso di Agra.
Un ultimo e magnanimo gesto fu quello di far sentire il padre più vicino alla moglie.
Dal Forte Rosso infatti si può vedere con chiarezza il Taj Mahal che si staglia nel panorama.
Il Taj Mahal all'alba, per i temerari delle emozioni
Pronto?
Al tramonto è indubbio che tu debba recarti all'interno del sito, visto il lato in cui cala il sole.
Ma l'alba sorge sulla riva opposta.
Perciò puoi andare a letto presto una sera e decidere di alzarti poco prima che sorga il sole.
Recati lungo una delle tante strade di Agra e ferma un tuk tuk.
Già nelle prime ore del giorno il traffico è intenso sulle strade, quindi prenditi un tempo sufficiente per arrivare.
Puoi chiedere al tuk tuk di fermarsi in prossimità del ponte dove si trova l'imbarco, se vuoi goderti l'alba in mezzo al fiume ed avvicinarti ulteriormente al Taj, oppure puoi scegliere la nostra opzione.
Un'alba per niente black
Sulla riva opposta si trova quest'area chiusa, iniziata ma mai completata.
Devi recarti fin quasi sulla riva, dove vedi le fondamenta di quello che sarebbe dovuto essere il secondo Taj Mahal.
Fermati e perditi nella leggera nebbia dei fiumi indiani, spennellata dai colori che solo qui l'alba sa assumere.
Incredibile, come incredibile è l'India.
Attenzione!
Da questo lato non si accede alla riva vera e propria perchè ci sono le guardie e una consistente quantità di filo spinato.
Se vuoi prendere una barca per andare in mezzo al fiume, devi farlo sulla riva opposta, dove risiede l'unico vero Taj Mahal.

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