Immagina di avere un solo giorno per esplorare Mostar, una gemma nascosta nel cuore della Bosnia-Erzegovina. Sei un viaggiatore curioso, desideroso di scoprire luoghi che raccontano storie di resilienza, bellezza e rinascita.
Appena metti piede in città, vieni accolto dal suono delle campane e dal richiamo del muezzin: due mondi che convivono in perfetta armonia sotto lo stesso cielo.
Il tuo sguardo viene subito catturato dal Stari Most, il leggendario ponte ottomano che, con la sua curva aggraziata, sembra sfidare le leggi del tempo e della gravità. Questo non è solo un simbolo di Mostar, ma un simbolo di unione, di superamento delle divisioni che per troppo tempo hanno segnato questa terra.
Attraversare il ponte è come fare un passo nella storia, con la sensazione che sotto i tuoi piedi scorrano secoli di incontri e scontri, di riconciliazione e speranza. Le stradine acciottolate del centro storico ti invitano a perderti tra botteghe artigiane e piccoli caffè, dove il profumo del caffè bosniaco si mescola all’aroma delle spezie orientali.
Ogni angolo sembra sussurrare segreti di epoche passate: dai bazar dove il tempo sembra essersi fermato, ai minareti che svettano verso il cielo. Qui, ogni pietra è intrisa di un ricordo, ogni balcone fiorito ti parla di vite vissute intensamente.
Partiamo insieme per questo viaggio e scopriamo cosa vedere a Mostar in un giorno.
Un po’ di storia su Mostar
La storia di Mostar è ricca e complessa, intrecciata con le vicende che hanno attraversato la regione balcanica nel corso dei secoli. Fondata nel XV secolo durante l’espansione dell’Impero Ottomano, Mostar deve il suo nome ai “mostari,” i guardiani del ponte (“most” in bosniaco) che proteggevano l’importante passaggio sul fiume Neretva. Questo ponte sarebbe poi diventato il celebre Stari Most, l’iconico simbolo della città.
Durante il periodo ottomano, Mostar divenne un centro importante grazie alla sua posizione strategica lungo le rotte commerciali che collegavano il Mediterraneo con l’entroterra balcanico. La città si sviluppò come un vivace centro multietnico e multiculturale, in cui convivevano musulmani, cristiani e ebrei, contribuendo alla sua ricchezza artistica, culturale e architettonica. Molti degli edifici e delle moschee che si possono ammirare oggi furono costruiti in questo periodo, compreso il già citato Stari Most, completato nel 1566 su progetto dell’architetto ottomano Mimar Sinan, il quale realizzò anche capolavori come la moschea Suleymaniye di Istanbul.
Nel 1878, dopo il Congresso di Berlino, Mostar e la Bosnia-Erzegovina passarono sotto il controllo dell’Impero Austro-Ungarico. Questo portò a un’importante fase di modernizzazione per la città, con la costruzione di edifici e infrastrutture in stile europeo, ma segnò anche l’inizio di tensioni etniche e nazionalistiche tra le diverse comunità. Gli austro-ungarici cercarono di integrare la regione nel loro impero, mantenendo un equilibrio precario tra le differenti componenti etniche e religiose.
Dopo la Prima Guerra Mondiale e la dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico, la Bosnia-Erzegovina, insieme a Mostar, entrò a far parte del Regno di Jugoslavia. Durante il periodo jugoslavo, la città continuò a crescere e a svilupparsi, specialmente sotto il regime socialista di Tito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Mostar divenne uno dei simboli della fratellanza tra i popoli jugoslavi, riflettendo l’ideale di una società multietnica e unita. Tuttavia, questo equilibrio sarebbe stato tragicamente spezzato negli anni ’90.
La guerra degli anni ’90 e la distruzione di Mostar
La storia più recente di Mostar è segnata dalla devastante guerra che sconvolse i Balcani tra il 1992 e il 1995. La città divenne uno dei principali teatri del conflitto durante la guerra in Bosnia. La sua posizione di confine tra musulmani bosniaci e croati fece di Mostar un luogo di scontri brutali. Uno degli episodi più drammatici fu la distruzione del Stari Most, abbattuto dai bombardamenti nel novembre del 1993. Questo evento simboleggiò non solo la distruzione fisica di un capolavoro architettonico, ma anche la profonda frattura tra le comunità che avevano convissuto per secoli.
Durante la guerra, la città subì gravi danni, sia alle infrastrutture che al tessuto sociale, con migliaia di vittime e sfollati. Le divisioni etniche si intensificarono, e la città venne divisa tra la parte est, a maggioranza musulmana, e la parte ovest, a maggioranza croata. Le cicatrici della guerra sono ancora visibili in alcuni edifici e, in misura minore, nelle relazioni tra le comunità.
La ricostruzione e il ritorno alla pace
Dopo la fine della guerra, iniziò un lungo processo di ricostruzione, sia materiale che simbolico. Uno dei primi e più importanti passi fu la ricostruzione del Stari Most, completata nel 2004 con il supporto dell’UNESCO e di varie organizzazioni internazionali. Il ponte, ricostruito seguendo i metodi tradizionali e utilizzando i materiali originali, divenne il simbolo della riconciliazione e del ritorno alla pace.
Oggi, Mostar è una città in rinascita, che ha saputo trasformare le ferite del passato in una nuova opportunità per il futuro. Pur mantenendo le sue profonde radici storiche, si sta progressivamente ricostruendo come centro turistico, attirando visitatori da tutto il mondo che vogliono scoprire la sua bellezza e il suo significato storico.
Mostar rimane una città complessa e multiforme, dove la storia antica e moderna si intrecciano costantemente, e dove le cicatrici del conflitto si mescolano con il fascino intramontabile dei suoi monumenti, dei suoi vicoli e della sua cultura. È un luogo che invita alla riflessione, al ricordo, ma anche alla speranza e alla capacità di riprendersi dalle tragedie del passato.
Cosa vedere a Mostar in 1 giorno: l’itinerario in città e nei dintorni
Come sempre, il nostro consiglio è quello di non programmare troppo e di assaporare il mood e l’atmosfera della città. Tuttavia, ci sono dei punti della città imperdibili. Ecco cosa vedere a Mostar in un giorno.
1. Stari Most (Ponte Vecchio)
Il cuore di Mostar è il Stari Most, uno splendido ponte ottomano costruito nel XVI secolo che collega le due sponde del fiume Neretva (o Narenta). Questo capolavoro di ingegneria, con la sua curva elegante, è molto più di un simbolo architettonico: rappresenta la resistenza e la ricostruzione della città dopo la guerra degli anni ’90. Il ponte, distrutto nel 1993 durante la guerra in Bosnia e ricostruito nel 2004, è Patrimonio dell’Umanità UNESCO ed è famoso per i tuffatori locali che si lanciano coraggiosamente nelle acque sottostanti. Attraversandolo, puoi sentire il peso della storia sotto i tuoi piedi, mentre la vista mozzafiato sul fiume ti regala un momento di pura meraviglia.
2. Kriva Cuprija (Ponte Storto)
Il Kriva Cuprija, un piccolo e meno conosciuto ponte in pietra, è considerato il “fratello minore” dello Stari Most. Costruito nel 1558, questo ponte grazioso attraversa un piccolo torrente e offre un’atmosfera più intima e tranquilla rispetto al più celebre Stari Most. È un luogo perfetto per fare una passeggiata romantica o scattare qualche foto lontano dalla folla, respirando la storia di Mostar in un angolo pittoresco e nascosto della città.
3. Kujundžiluk (Vecchio Bazar)
A pochi passi dal Stari Most si trova il Kujundžiluk, il colorato e vivace bazar antico di Mostar. Questo mercato risale a oltre 500 anni fa ed è un luogo perfetto per immergersi nella cultura locale. Passeggiare tra le strette stradine acciottolate significa incontrare bancarelle che vendono oggetti artigianali in rame, gioielli fatti a mano, tappeti e tessuti, oltre a spezie e souvenir unici. Il bazar offre uno spaccato della vita quotidiana di Mostar, dove passato e presente si incontrano in un intreccio di odori, sapori e colori.
4. Moschea di Koski Mehmed Pasha
Costruita nel 1617, la moschea di Koski Mehmed Pasha è un altro gioiello dell’architettura ottomana a Mostar. La sua posizione, vicino al fiume Neretva, offre una vista incredibile dal minareto, raggiungibile dai visitatori disposti a salire la sua stretta scala a chiocciola. Dall’alto, si può godere di una delle panoramiche più belle della città, con il Stari Most sullo sfondo e il verde della valle circostante. Gli interni della moschea sono altrettanto suggestivi, con delicati decori e dettagli in stile ottomano che ti portano indietro nel tempo.
5. Casa Musulmana (Muslibegovic House)
Un’altra tappa imperdibile di cosa vedere a Mostar in un giorno è la Muslibegovic House, una tradizionale casa ottomana trasformata in museo. Questa dimora del XVII secolo è un esempio perfetto di come vivevano le famiglie nobili musulmane dell’epoca. Visitare la casa significa fare un viaggio nel passato, esplorando stanze arredate con mobili antichi e oggetti d’epoca che raccontano la vita quotidiana della famiglia che vi abitava. Il cortile interno, con i suoi giardini tranquilli e una piccola fontana, è un angolo di pace che ti permette di respirare l’atmosfera intima di Mostar.
6. La Torre dell’Orologio (Sahat Kula)
La Sahat Kula, o Torre dell’Orologio, è una delle strutture ottomane più alte della città, eretta nel XVII secolo. Originariamente utilizzata per segnare il tempo delle preghiere, questa torre si staglia sopra i tetti di Mostar come un testimone silenzioso dei secoli passati. Sebbene l’interno non sia aperto ai visitatori, la sua semplice ma maestosa presenza arricchisce lo skyline di Mostar, offrendo un ulteriore punto di riferimento che richiama la storia culturale della città.
7. Cimitero Partigiano
Per una riflessione più profonda sulla storia recente della regione, puoi visitare il Cimitero Partigiano, dedicato ai combattenti della Seconda Guerra Mondiale. Questo monumento, progettato dall’architetto Bogdan Bogdanović, è un’opera d’arte a cielo aperto, composta da strutture in pietra bianca incastonate nella collina. Il cimitero è un luogo di grande suggestione e pace, dove puoi meditare sul passato travagliato della Bosnia-Erzegovina, e sui suoi sforzi per superare le divisioni e le tragedie.
8. La guerra a Mostar: Museo di guerra e genocidio
Per comprendere a fondo la storia di Mostar e della Bosnia-Erzegovina, una visita al Museo delle vittime di guerra e genocidio (Museum of War and Genocide Victims 1992-1995) è d’obbligo. Il museo, con esposizioni toccanti e dettagliate, racconta le tragedie vissute dalla popolazione locale durante la guerra degli anni ’90. È un’esperienza emotivamente intensa, che offre una profonda comprensione degli effetti del conflitto e delle sfide affrontate dalla città e dai suoi abitanti. Le testimonianze personali, le fotografie e gli oggetti esposti rendono questo museo un luogo di memoria fondamentale.
9. Nei dintorni di Mostar: Blagaj Tekija (Monastero Derviscio)
A circa 12 chilometri da Mostar, lungo il fiume Buna, si trova il Blagaj Tekija, uno spettacolare monastero derviscio costruito nel XVI secolo, tappa imperdibile nel viaggio tra cosa vedere a Mostar in un giorno. Questo sito, immerso in un paesaggio di straordinaria bellezza naturale, è un luogo di grande spiritualità. Situato alla base di una scogliera imponente, il monastero si riflette nelle acque cristalline del fiume, creando un’atmosfera quasi magica. Puoi visitare gli interni del monastero, semplici ma suggestivi, oppure fermarti sulle sponde del fiume per ammirare la pace e la tranquillità che permeano il luogo.
Cosa mangiare a Mostar
Dopo il nostro viaggio tra cosa vedere a Mostar in un giorno ti sarà sicuramente venuta fame. Scopriamo insieme quali sono i piatti che devi assolutamente provare:
- Ćevapi: uno dei piatti più iconici dei Balcani, i ćevapi sono piccole salsicce di carne macinata, solitamente di manzo o agnello, servite con pane pita (somun), cipolle fresche e spesso accompagnate da ajvar (una salsa a base di peperoni e melanzane) o kajmak (una crema di latte). I ćevapi sono una scelta perfetta per un pasto semplice e gustoso, e in molti ristoranti locali vengono preparati secondo ricette tramandate da generazioni;
- Burek: è un altro classico della cucina balcanica. Si tratta di una pasta sfoglia sottilissima ripiena, solitamente di carne macinata, ma ci sono anche varianti vegetariane con formaggio (sirnica), spinaci (zeljanica) o patate (krompiruša). Questo piatto è ideale per un pasto veloce o uno spuntino e può essere trovato in molte pekare (panetterie) locali;
- Dolma e Sogan-dolma: sono verdure ripiene, in particolare peperoni, melanzane o foglie di vite, farcite con un misto di carne macinata, riso, spezie e erbe aromatiche. A Mostar, il sogan-dolma, una variante dove cipolle ripiene vengono cotte lentamente in un sugo ricco, è un piatto particolarmente apprezzato. Questo piatto esprime chiaramente l’influenza ottomana sulla cucina della città;
- Begova Čorba: conosciuta come la zuppa del Bey, la Begova Čorba è un brodo ricco e saporito a base di carne di pollo, verdure e okra. Viene spesso servita come primo piatto nei ristoranti tradizionali e rappresenta un perfetto esempio di comfort food bosniaco. Densa e cremosa, questa zuppa è ideale per preparare lo stomaco a un abbondante pasto;
- Sarma: sono foglie di cavolo fermentato ripiene di carne macinata e riso, cotte lentamente in una salsa leggera di pomodoro. Questo piatto è molto diffuso nei Balcani e in Mostar viene spesso servito durante le festività o nelle occasioni speciali. Il sapore leggermente acidulo del cavolo unito alla morbidezza del ripieno rende le sarma un’esperienza gastronomica unica.
I dolci bosniaci
Passiamo ora al dessert:
- Baklava: come in molte altre città influenzate dalla tradizione ottomana, anche a Mostar la baklava è un dolce molto popolare che viene venduto in tutte le pasticcerie. Questo dessert, a base di sottilissimi strati di pasta fillo, noci tritate e sciroppo di zucchero o miele, è dolce e croccante al punto giusto. Ogni boccone è ricco e soddisfacente, perfetto da accompagnare con un caffè bosniaco;
- Tufahija: un altro dolce tradizionale molto amato è la tufahija, una mela cotta ripiena di noci e zucchero, spesso servita con panna montata. Di solito viene preparata per occasioni speciali e rappresenta un fine pasto leggero e piacevole, con il contrasto tra la dolcezza del ripieno e l’acidità naturale della mela;
- Uštipci: sono piccoli bocconcini fritti, simili a frittelle, che vengono serviti sia dolci che salati. Spesso accompagnano carne o formaggi, ma possono anche essere gustati da soli, magari con un po’ di miele o marmellata. Sono perfetti per uno spuntino o una colazione leggera, e sono molto apprezzati per la loro versatilità.
Il caffè bosniaco
Nessun pasto a Mostar può dirsi completo senza un tradizionale caffè bosniaco. Simile al caffè turco, viene servito in una piccola caffettiera (džezva) con una tazzina senza manico. Il caffè bosniaco è denso e forte, e spesso si accompagna con una piccola dolcezza come il rahat lokum (simile alla lokum turca). È un rituale di convivialità e ospitalità, che ti permette di vivere l’autentica cultura locale. Nel bazar puoi trovare la piccola caffettiera che puoi acquistare per farti il caffè bosniaco anche a casa. La marca migliore di caffè bosniaco, che puoi trovare nei market, è Zlatna Dzezva.
Dove dormire a Mostar
Se vuoi dormire vicino al centro, per visitare la città a piedi, ti consigliamo la Guesthouse Hortenzija. I gestori sono molto gentili e disponibili, nella struttura c’è anche una cucina comune e un parcheggio all’esterno. Perfetto anche per chi sta visitando la Bosnia-Erzegovina in moto.
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