Continuavamo silenziosamente a chiederci se avevamo preso la decisione giusta a voler entrare a tutti i costi nelle favelas.
Era un pensiero che avevamo cominciato a maturare in aereo.
Quelle realtà così al confine richiamano sempre la curiosità e la voglia di scoperta con una forza a cui è difficile opporre resistenza.
Ed era sempre lì, il pensiero di scoprire un brulicante mondo parallelo che svolge la sua vita indipendentemente dalle leggi dello Stato.
Ci abbiamo pensato per giorni, finché ci siamo decisi ad osare.
Ma l'inquietudine non se ne andava, aumentava ad ogni svolta della strada che ci conduceva verso l'ingresso della più grande fra le favelas di Rio de Janeiro, la Rocinha.
Ci chiedevamo cosa sarebbe successo, ci chiedevamo se le storie che tutti ci avevano raccontato fossero vere.
Tutto quello che avresti sempre voluto sapere sulle favelas di Rio de Janeiro, ma che non hai mai osato chiedere
Per quale motivo?
Non perchè dentro ci sia il far west con persone che sparano ad ogni angolo alla O.K. Corral, ma perchè potresti imbatterti in qualche scena che non dovresti vedere.
Se sei interessato a seguire uno di questi tour fra le favelas di Rio de Janeiro, scrivici per avere maggiori informazioni sull'agenzia che le organizza, testata personalmente da noi.
Da dove nascono i veri problemi del Brasile?
Lo pensi anche tu, vero?
Non è colpa tua, perchè sono le informazioni che arrivano fino a noi dai media.
All'interno di queste enormi comunità, gli abitanti conducono una vita estremamente normale.
Certo, ci sono le zone in cui si concentrano situazioni di malavita ma, per la gran parte, donne, uomini, anziani e bambini svolgono la più banale delle esistenze.
Giocano per strada, puliscono le case, vanno a fare la spesa.
Tutto sembra tranquillo, tutto sembra normale.
Dopo aver trascorso anni di viaggi in Asia, non ci siamo sconvolti più di tanto nel girare per le vie delle favelas di Rio de Janeiro.
Ci hanno ricordato le strade dell'India, solo più pulite.
Abbiamo già escluso manipoli di gangster.
E quindi?
Il vero problema del Brasile è la corruzione, non la mancanza di soldi.
Il governo raccoglie 600 miliardi di dollari all'anno in tasse.
Il Brasile si è trasformato in uno dei Paesi più tassati al mondo.
Ma quante sono le favelas di Rio de Janeiro?
Solo in questa grande città se ne possono contare mille e contengono al loro interno un milione e mezzo di persone.
È sbalorditivo pensare che il 22% della popolazione della città vive nelle favelas, su 6 milioni di abitanti.
La Rocinha è la più grande di tutte e si trova tra due quartieri della città molto ricchi.
Da sola, pensa, contiene settantamila persone dichiarate.
Dal 2008 è stato attivato il progetto OPP, grazie al quale la polizia è entrata nelle favelas per arrestare criminali e trafficanti.
La polizia controlla 40 favelas, mentre altre 160 sono controllate da tre gruppi di spacciatori: il Commando Rosso, gli Amici degli Amici e il Terzo Commando.
Il Commando Rosso è stato creato negli anni '70 durante la dittatura militare capitalista, sponsorizzata dalla CIA per proteggere il Brasile dal comunismo.
Proprio in quegli anni, a Rio i militari hanno messo in prigione tantissimi soggetti politici e criminali.
Mentre si trovavano rinchiusi, i politici parlavano di gerarchie e comunismo, quindi i criminali hanno imparato dai loro discorsi.
Il Commando Rosso è così uscito dalla prigione per entrare nelle favelas.
In Brasile il primo mercato della droga è il ceto medio.
I tre gruppi che controllano le favelas di Rio de Janeiro hanno garantito che, al loro interno, non ci fosse violenza sessuale sulle donne, non ci fossero problemi fra gli abitanti (il Commando aiuta chi ha bisogno di cibo e medicine), tuttavia la gente in cambio non deve vedere, ascoltare o parlare.
Così funziona da 40 anni.
Solo negli anni '90 il Commando Rosso ha avuto dei problemi di gerarchia e alcuni di questi trafficanti hanno creato il Terzo Commando.
Infine, con un colpo di stato nelle favelas nel 2004, sono stati creati gli Amici degli Amici.
Da 4 anni, per la prima volta nella storia del Brasile, i ricchi brasiliani e i politici sono in prigione perchè, prima, essere ricco dava la sicurezza di poter sfuggire alla prigionia.
L'ex presidente Lula e tanti del suo partito sono stati arrestati e sono attualmente in prigione.
L'aspetto più triste è il fatto che Lula stesso avrebbe dovuto rendere il Brasile un luogo migliore e, invece, si è rivelato uno dei più corrotti.
Oggi in carica c'è il vicepresidente Teme.
Proprio ad Ottobre ci sono le elezioni per il nuovo presidente.
Fino al 2016 l'economia è stata molto forte, si contava una classe media di 60 milioni di persone.
Invece, negli ultimi 15 anni il Brasile è diventato il mercato più forte nel traffico della droga.
Il primo sono gli Stati Uniti e il terzo è proprio l'Europa.
Il mercato brasiliano però è solo di consumo perchè la droga cresce solo sulle alte montagne e l'esercito ha distrutto tutte le piantagioni.
Un altro problema del Brasile è quello di avere alle frontiere due tra i più grandi produttori di marijuana e coca.
Una parte della coca viene lasciata per il mercato interno brasiliano, mentre il resto viene inviato in Europa.
Dal Brasile passa per il Messico attraverso i cartelli, per poi arrivare negli Stati Uniti.
Nel quartiere di ceto medio che si incontra prima di entrare nelle favelas, la qualità della vita è paragonabile a quella della Germania ma, una volta dentro, si viene catapultati nella realtà del Ghana.
Entriamo nella Rocinha!
Ci muoviamo veloci per le strade e, sui bordi, le case iniziano a cambiare colori e forme.
Attraversiamo il quartiere di Santa Teresa, così colorato e naïf da ricordarmi le vie di Cuba.
È l'ultimo barlume di tranquillità prima di imboccare i tornanti che ci condurranno all'ingresso della Rocinha, la più grande tra le favelas di Rio de Janeiro.
Stiamo per scoprire cosa c'è di vero nelle storie che ci siamo sentiti raccontare per tutta la vita.
E riusciamo solo a chiederci: "Ne vale la pena?"
Ne vale la pena essere a Rio de Janeiro e rischiare la propria vita per vedere cosa si nasconde in questo luogo più mitologico che reale?
La nostra risposta è sì.
Le favelas di Rio de Janeiro non sono più pericolose del centro storico o di tanti altri luoghi sparsi su tutta la terra.
Dal nostro punto di vista queste realtà vanno conosciute, senza pregiudizi, senza terrore.
Fra queste vie, le case accatastate e le porte aperte, vivono persone esattamente come noi, persone che semplicemente non hanno uno stipendio abbastanza alto per potersi permettere un appartamento nei quartieri borghesi.
Com'è la vita nelle favelas di Rio de Janeiro
Contiene settantamila persone dichiarate tuttavia, effettive, potrebbero essere 120/130 mila.
La maggior parte degli uomini che vivono nella favela della Rocinha lavorano nel campo della costruzione edile, così imparano come procurarsi i beni di prima necessità, per esempio rubando la corrente elettrica.
Per quanto riguarda l'acqua potabile, invece, questa viene regalata dal governo.
La legge dice che gli abitanti possono costruire fino a cinque piani e, dopo 5 anni, l'usucapione dà diritto ai residenti di rimanere all'interno della casa perchè, nelle favelas in Brasile, non vige il concetto di proprietà privata.
Ma che ruolo hanno le favelas nella vita del Paese?
Dopo i 18 anni i brasiliani hanno l'obbligo del voto, non il diritto.
E le favelas sono molto importanti durante le elezioni perchè tutti gli abitanti hanno bisogno dei servizi primari.
È un meccanismo che fa leva sui bisogni delle persone nel modo più ancestrale.
Gli abitanti, tuttavia, ci tengono a mantenere in ordine le favelas.
Proprio quando siamo arrivati, abbiamo visto dei camion della spazzatura che stavano portando via i sacchi ammassati dagli abitanti.
Cercano di tenerle pulite per evitare il diffondersi di malattie.
La dimensione della favela incide molto sulla qualità e quantità dei servizi al suo interno.
Per esempio, la maggior parte delle favelas di Rio de Janeiro non hanno le vie asfaltate, ma solo dei vicoli.
Perciò, gli abitanti, per poter prendere usufruire del trasporto pubblico devono necessariamente uscire dalla favela.
Quasi tutte a differenza della Rocinha che, invece, nella parte bassa ha strade asfaltate che passano per tutta la comunità.
Qui ci sono anche dei servizi di moto taxi.
Possiamo dire di trovarci di fronte ad una povertà ricca, perchè i soldi per i beni superflui ci sono eccome.
Il presidente Lula aveva dato il via al progetto "Mia casa Mia vita", ossia un'opera di creazione di case sociali che avrebbero dovuto contenere un milione di persone.
Idee come questa non sono certo mancate, come quella del governo di far costruire un acquedotto per fermare l'acqua piovana che prima scendeva giù dalla montagna e distruggeva le case.
Se si sale su un balcone, si può vedere questo tipico modo di essere delle favelas.
Iniziano con case di legno che si inerpicano sui pendii inospitali delle montagne, per poi degradare nel cemento verso valle.
Le zone sulle montagne sono quelle più povere, dove l'affitto costa meno e dove è meglio non avventurarsi per evitare brutti incontri.
Quella è la parte della Rocinha ancora controllata dal Commando Rosso.
Ma chi sono gli abitanti delle favelas?
Ogni giorno migliaia di persone scendono in città per svolgere i loro lavori, che generalmente sono lavori manuali.
Puoi trovarli nelle costruzioni edili, come addetti alle pulizie delle camere d'hotel, nei ristoranti, come commessi nei negozi o come inservienti sulle spiagge.
Noi contribuiamo al loro impiego con il turismo, che è una grande risorsa per questa popolazione.
Senza turismo, tantissimi non avrebbero un lavoro.
Cosa si prova ad entrare in una favela?
Qui abbiamo cominciato a vedere i primi abitanti.
Persone solari e sorridenti, che vendevano le loro creazioni artistiche in banchi a bordo strada.
Ci siamo fermati per comprare qualcosa, come segno di rispetto prima di entrare nella favela.
I dipinti erano davvero molto belli, rappresentavano la favela in un tripudio di colori.
Non trasmettevano tristezza o malessere, bensì voglia di vivere, positività, calore.
Così come sono stati calorosi loro nell'accoglierci.
Abbiamo acquistato qualche loro opera per tenerla come ricordo.
Subito dopo ci siamo addentrati nel vivo della comunità, seguendo le strade asfaltate.
Noi che pensavamo di trovare sporcizia, palafitte di legno e fogne a cielo aperto.
Queste cose ci sono, ma non è ciò che colpisce.
A catturare la nostra attenzione è stata una vera e propria città che ci siamo trovati davanti con esercizi commerciali, negozi di artigiani e mezzi pubblici.
I bambini si provavano gli abiti nei negozi di vestiti, le donne anziane andavano a comprare il pane, gli uomini si facevano tagliare i capelli dai parrucchieri.
La nostra guida ci ha detto in quali vie ci potevamo addentrare con tranquillità, dove poter fare foto e dove no, dove fermarsi o dove continuare a camminare.
È molto importante sapere dove si può andare e dove invece è meglio stare alla larga, per questo consigliamo sempre di entrare con una guida del posto.
Noi non ci siamo mai sentiti in pericolo.
È ironico pensare che qui la vita scorre tranquilla mentre il resto del mondo le considera uno dei luoghi peggiori sulla terra.
Viottoli e case aperte: la vita nelle favelas minori
Ci siamo avvicinati di più a quello che nell'immaginario collettivo sono le favelas di Rio de Janeiro.
Ci siamo recati alla favela chiamata Vila Canoas.
Il governo aveva approvato iniziative per migliorare la vita di queste comunità, che però non sono andate a buon fine.
La prima era stata quella della favela quartiere.
Ossia si era cercato di urbanizzare l'area mettendo del cemento, delle scale, le fognature, i contatori elettrici in ogni casa e gli indirizzi.
Per noi che viviamo il 2018 in un Paese sviluppato sembra impossibile che qualcuno viva ancora senza un indirizzo.
Cosa comporta questo per loro?
La maggior parte delle favelas non ha indirizzi ed è molto frustrante per gli abitanti perché non avere un indirizzo significa che non si viene assunti in un posto di lavoro, non si può avere il telefono, non si riceve la posta e per 22 milioni di persone che in tutto il Brasile vivono nelle favelas, questa situazione è molto pesante.
Chi non possiede un indirizzo personale deve fornire quello di un'altra persona.
Il problema è che il progetto era stato attuato in 30 favelas, ma mai portato a termine perchè i soldi sono spariti a causa della corruzione.
Dopo questo progetto è stato lanciato quello "Mia casa Mia vita" che consisteva nella creazione di appartamenti sociali.
A Vila Canoas sono stati inseriti alcuni servizi di prima necessità, come i contatori elettrici con il salvavita.
Inoltre sono stati creati anche gli indirizzi con i nomi degli Stati brasiliani.
Per chi non ne possiede uno, la posta viene inviata ad un centro comunitario oppure ad un bar molto conosciuto.
Nonostante questa sia una delle favelas di Rio de Janeiro tra le più piccole, la vita delle comunità di questa città è nettamente migliore rispetto alle favelas di altre metropoli brasiliane, come quelle di San Paolo.
Il 23% dei brasiliani è evangelico protestante.
Il Brasile è il Paese cattolico più grande del mondo.
Tuttavia, oggi la chiesa cattolica sta perdendo sempre più fedeli in favore della chiesa protestante.
Proprio per questo motivo, papa Francesco ha visitato Rio nel 2013 perchè il Vaticano voleva cercare di riconvertire i fedeli persi.
Il dato interessante è che, dopo sei secoli, il Vaticano ha scelto un papa non europeo, bensì argentino.
Questo perchè il Sud-america è l'unica zona del mondo dove la chiesa cattolica è predominante.
Qui si possono chiaramente scorgere delle ulteriori influenze afro, la cui concentrazione maggiore si trova a Bahia.
Questo aspetto ha un grande impatto sulla popolazione.
Gli africani si sono mischiati con i brasiliani e il Brasile vanta la seconda popolazione più grande di neri, formatasi dopo il periodo della schiavitù.
Sono state deportate ben 5 milioni di persone.
Tuttavia, hanno avuto un'influenza molto positiva perchè hanno portato in Brasile il calcio e la samba, infatti si deve proprio a questa commistione la felicità e la positività della comunità brasiliana.
Ma allora perchè tanti stanno cambiando religione?
Questo accade perchè la chiesa evangelica protestante ha un approccio molto più positivo verso la vita.
Durante le funzioni religiose si canta tutti insieme e ci si fa forza pensando che in futuro tutto andrà meglio.
Negli anni '20 tantissimi si erano trasferiti in Brasile credendo che sarebbe diventata la nuova terra dell'oro.
Se solo avessero saputo quanto si stavano sbagliando.
Non si sbircia nelle case!
L'architettura esterna, l'arredo interno, ogni particolare ci racconta qualcosa in più su un nuovo Paese che non conosciamo.
Passeggiando per le strette vie delle favelas minori, capita spesso di passare di fianco ad una casa dove la porta è aperta, perchè la moglie sta facendo le pulizie oppure perchè i bambini stanno giocando.
Viene automatico buttare dentro uno sguardo, anche se non è molto rispettoso verso di loro.
Ma le favelas sono così.
Stretti vicoli che ti costringono a sbattere contro ragazzini in bicicletta, donne con le borsone della spesa o anziani che semplicemente guardano fuori dalla finestra aspettando qualcuno da salutare.
A volte sembra di perdersi fra le centinaia di scale e, come a noi, ti può capitare di sbagliare strada e passare sopra al ponte delle fogne a cielo aperto.
Sembra di essere in un labirinto in cui la luce filtra flebile attraverso i tanti piani delle case che non possono fare altro che svilupparsi verso l'alto.
Tuttavia, in in certo senso, questo clima è accogliente.
Alla mattina la maggior parte delle persone sono al lavoro e si può passeggiare in tutta tranquillità.
Come sempre, ci sentivamo all'interno di un film che ci teneva con il fiato sospeso, anche se non riuscivamo a cogliere nel profondo la grande quantità di informazioni che ci stavano bombardando la mente.
Un consiglio che ci teniamo a darti è che, le favelas di Rio de Janeiro sembrano tanto sicure durante il giorno, ma durante la notte è meglio stare alla larga da queste zone, partendo dalle strade che dalla città entrano nelle diverse favelas.
Come vestirsi per entrare nelle favelas di Rio de Janeiro?
Per la maggior parte hanno una t-shirt e i jeans quindi, per cercare di uniformarti il più possibile, ti consigliamo un abbigliamento che non dia nell'occhio.
È preferibile non entrare con gioielli e non mettere troppo in mostra oggetti costosi.
Se possibile è meglio lasciare in camera anche lo zaino e prediligere una borsa piccola che si può facilmente controllare.
Non ti diremo di entrare senza la macchina fotografica perchè noi l'abbiamo portata e non è successo niente.
Non ascoltare chi cercherà di farti del terrorismo psicologico, anche se qualche accortezza va seguita.
Cosa significa "Favela"?
Dalla fine del XIX secolo, sulle colline ha cominciato a diffondersi la pianta della favela.
Questa produce dei fagiolini commestibili e la gente che stava costruendo le prime favelas si cibava proprio di questo alimento.
Da qui la pianta ha dato il nome a tutta la comunità.
Speriamo di averti convinto del fatto che le favelas di Rio de Janeiro non sono l'inferno, bensì una parte di città che va conosciuta senza paura, anche se con le dovute cautele.
Ti ricordiamo che, se vuoi fare anche tu un tour al loro interno, ti basta contattarci per essere affidato ad una persona esperta che lavora nell'agenzia più famosa nel campo delle visite guidate all'interno delle favelas.
Detto questo, ti auguriamo un meraviglioso soggiorno in Brasile.
Con affetto,
Eleonora e Damiano 💚
Silvia
3 Ottobre 2018Bellissimo post, per andare oltre al preconcetto. Foto top!
Eleonora
4 Ottobre 2018Grazie mille Silvia, siamo contenti che tu abbia trovato l’articolo stimolante e interessante! Ci teniamo proprio a raccontare la realtà del Paese e non i soliti luoghi comuni, per invogliare le persone a visitare le destinazioni in modo maturo e consapevole.
Raffaella
4 Ottobre 2018Io sono stata nel lontano 2004 con un’agenzia apposita e ho visitato Rocinha e Vila Canoas.
All’inizio avevo dei dubbi e avevo paura fosse una specie di ‘turismo della povertà’. Non è stato affatto così. Concordo che sia un’esperienza da fare se si visita il Brasile: aiuta a comprendere molte cose.
Eleonora
4 Ottobre 2018Ciao Raffaella! Concordo con te, è una parte fondamentale del Paese da visitare e conoscere.
Silvia
12 Marzo 2019Ciao ragazzi! Potete dirmi con quale agenzia avete fatto il tour? Ho visto che ce ne sono diverse… grazie
Damiano
13 Marzo 2019Ciao Silvia! Scrivimi una mail a info@laviadellescimmie.com così ti metto in contatto con chi organizza il tour.
marco
21 Marzo 2019da marito di una brasiliana, devo farvi i complimenti per il bellissimo articolo da voi scritto. Sono stato 2 volte in Brasile ma non sono mai entrato in una favelas… a dire il vero una volta avevamo prenotato in Italia una casa vacanze proprio in una favelas, perche aveva ottime recensioni, sfortuna vuole che dopo pochi giorni nella stessa via dove era ubicata questa casa c’era stata una sparatoria. Non ce la siamo sentita al momento… ma nel futuro ci puo stare 🙂
Eleonora
21 Marzo 2019Siamo davvero felici che tu abbia apprezzato il nostro articolo, soprattutto perché ti tocca da vicino l’argomento. Questa è stata la nostra esperienza e per fortuna è stata bellissima, non ci è successo niente ed abbiamo un ricordo molto positivo del tour nelle favelas. Dall’altra parte esistono tante situazioni critiche e si deve fare molta attenzione.