


Sfinita sono entrata in camera e ho buttato la borsa sul bel tappeto persiano che aveva filato mia nonna.
Dopo poco sono andata a dormire.
Mi sono messa il pigiama e mi sono infilata sotto le coperte.
Poi mi sono fermata per un attimo, con gli occhi aperti.
Nella flebile luce creata dalla lampadina che tengo sempre accesa di notte, potevo distinguere con chiarezza il profilo di tutti gli oggetti della mia camera.
La scrivania in ciliegio con i libri ordinatamente posizionati uno di fianco all'altro, mensole con i souvenir dei viaggi, i gioielli sul comodino, i vestiti ripiegati sulla sedia, le tende di seta colorate alle finestre, il tappeto a fare da sfondo a tutta la camera.
Era tutto perfetto, pulito, profumato.
Un brivido mi è corso lungo la schiena.
Ho ripensato ai luoghi poveri e semplici in cui mi trovavo fino al giorno prima.
Loro non avevano nulla di ciò che io in quel momento stavo guardando.
Ho percepito una sensazione a metà tra il senso di colpa e la gratitudine.
Per la prima volta nella mia vita mi sono sentita profondamente grata di tutto ciò che avevo.
Sono riuscita a vedere tutto quello che prima davo per scontato.
Questo è stato l'inizio della trasformazione, grazie a uno di quei viaggi che cambiano la vita.
Seguire un'unica corrente
Ma chi davvero sente, soprattutto fra gli adulti, questa profonda gratitudine che scaturisce dall'anima?
Nessuno. Esatto.
La maggior parte di queste frasi vengono dette per luogo comune, perchè in società è bello dirle.
Ma la verità è che, finché si rimane sempre all'interno dello stesso sistema, è impossibile riuscire a fare proprio questo sentimento, perciò abbiamo davvero bisogno di viaggi che cambiano la vita.
Nella nostra società il confort e il benessere ci sembrano dovuti.
È normale che sia così.
Ci arrabbiamo se un elettrodomestico non esegue un comando, se la macchina non parte, se una persona ci fa aspettare, se il cellulare non si accende.
Abbiamo tutto, ma passiamo la vita perennemente insoddisfatti.
Perchè colleghiamo la nostra felicità al funzionamento di oggetti materiali o di un sistema che secondo noi, in una società evoluta come la nostra, dovrebbe essere impeccabile.
Il più piccolo inconveniente ci sembra una vera e propria tragedia.
Questo perchè sbagliamo il focus su ciò di cui dovremmo essere davvero grati.
Non ci accorgiamo veramente del tempo che passa, di ciò che ci circonda, delle persone che partecipano alla nostra vita.
Da dove nasce il cambiamento
Ci eravamo lasciati alle spalle Singapore, la città perfetta.
La città delle aiuole curate al millimetro, dei grattacieli sfavillanti, dei centri commerciali a perdita d'occhio.
Una città ricca, pulita, avanzata.
Eravamo su un piccolo aeroplano da massimo cento persone e stavamo per atterrare a Bali.
Quest'isola è risaputo essere un po' diversa dal resto dell'Asia, ormai è diventata abbastanza commerciale, ma noi avevamo deciso di visitarla partendo dalle zone meno battute dai turisti.
Nelle giornate in cui siamo stati lì, mentre i driver sfrecciavano abilmente per le strade sconnesse, mi guardavo continuamente attorno.
Le abitazioni erano piccole, con la maggior parte delle stanze a cielo aperto, il pavimento a tratti poteva essere di terra, c'erano animali che giravano ovunque.
Tutto era modesto, semplice, possedevano davvero poco ed era tangibile.
Dopo essere stati a Singapore, questa condizione ci ha sconvolti per diversi giorni.
Non riuscivamo ad abituarci ma, soprattutto, non riuscivamo a capire come loro potessero essere così felici.
Alla sera preparavano i cesti di fiori da posare al mattino davanti alle porte d'ingresso o sugli altari delle case, ringraziavano gli dei e i loro avi, li incontravi per strada ed avevano dei sorrisi spontanei, ti accoglievano in casa senza preoccuparsi di aver spolverato cinque minuti prima o di aver lavato un pavimento che non avevano.
Quando sono ritornata a casa, circondata da tutto ciò che potevo desiderare, ho cominciato a percepire dal profondo un senso di gratitudine che prima non avevo mai sperimentato.
Gratitudine per tutte le possibilità che la mia realtà mi mette a disposizione e che prima sentivo semplicemente come dovute.
Se erano felici loro, perchè non potevo esserlo anch'io?
Aprire il cuore al mondo con viaggi che cambiano la vita
I viaggi sono stati il nostro mezzo, ci hanno permesso di uscire dalla comfort zone e di aprirci al mondo.
Abbiamo cominciato a preferire mete che ci consentivano sempre più di essere a contatto con le persone.
L'India ha rappresentato il punto di svolta, è davvero uno dei viaggi che cambiano la vita.
È probabilmente il Paese più difficile da affrontare se non ci si sente pronti per questo cambiamento.
Le strade sono sporche, le persone sono tante e le condizioni di vita sono al limite dell'immaginabile per buona parte di loro.
Ma sono le persone migliori che ci sia mai capitato di incontrare.
Danno veramente valore a ciò che abbiamo di più ancestrale: la vita.
Il divano nuovo ogni anno non serve, la macchina più costosa del momento nemmeno.
A loro basta ritrovarsi in gruppo, seduti per terra mentre bevono un chai o in una stanza per cantare una canzone insieme.
Mentre stavamo girando per un villaggio relativamente piccolo in mezzo alla campagna, una donna ci ha chiamati dentro alla sua casa e ci ha mostrato orgogliosa i suoi animali.
Lì un bene di prima necessità è considerato un'immensa fortuna, per noi sarebbe semplicemente una cosa dovuta.
Un mindset controcorrente
Per noi sono i viaggi che cambiano la vita, ma si può partire dalle piccole abitudini quotidiane.
Scegliamo di andare controcorrente, di non lamentarci di ogni disagio futile come fa la massa.
Proviamo a sperimentare la gratitudine per ciò che ci succede di bello durante la giornata, un amico che incontriamo, un cibo buono che mangiamo, un piccolo risultato personale che raggiungiamo.
Tutto avrà un sapore diverso.
Cerchiamo di alzarci alla mattina con positività, grati di poter respirare, camminare, sognare.
Tante persone non hanno tutto ciò che abbiamo noi eppure apprezzano la vita molto di più, perchè per noi alzarsi ogni giorno è scontato, invece dovremmo vederlo come un dono meraviglioso.



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