É una frase che ho letto in un bellissimo libro chiamato "The Artist's Way" di Julia Cameron, il quale fa compiere un viaggio spirituale e personale dentro se stessi a chi vuole vivere in modo creativo.
Perchè te lo stiamo raccontando?
C'è chi ha fatto della creatività la sua missione nella vita.
Stiamo parlando di una compagnia teatrale che ci ha ospitati per una mattina nella sua città, per mostrarcela in un modo del tutto particolare: in abiti medievali.
Seguici in questa favolosa visita fra cosa vedere a Monteleone d'Orvieto, città dell'Umbria, in un misto di presente e passato.
Non una semplice visita guidata, bensì un salto nel passato
Si tratta di una zona situata fra Perugia ed il confine con la Toscana.
Una zona ricca di borghi storici, cibi raffinati e persone estremamente ospitali.
Appena varcato il torrione d'accesso, abbiamo incontrato i nostri nuovi amici per iniziare il tour di cosa vedere a Monteleone d'Orvieto.
Ci stavano aspettando vestiti in abiti medievali, con calzamaglie colorate e corpetti finemente ricamati.
Le donne avevano una bella acconciatura che completava il costume.
Il fatto che abbiano deciso di guidarci vestiti così ha fatto letteralmente crescere la nostra curiosità verso la scoperta di questo paese.
Cominciamo dalle fondamenta
Era un artigiano molto abile che era stato chiamato dalla fabbrica del Duomo d'Orvieto per la sua maestria nel realizzare tessere di pasta vitrea.
Ma a cosa servivano?
Le sue creazioni sono poi andate ad impreziosire la facciata del Duomo d'Orvieto.
A Monteleone erano presenti delle fornaci che servivano appunto per la produzione di queste tessere in pasta vitrea, ma anche per la creazione di mattoni in laterizio.
Abbiamo detto che il nostro tour in costume su cosa vedere a Monteleone d'Orvieto è iniziato dalle fondamenta, ossia dalla parte più massiccia del paese: le sue mura.
Passare di fianco ai merli, guardare il paesaggio dall'alto, immaginare le persone che un tempo li percorrevano ogni giorno.
Quando ho davanti qualcosa di storico mi succede sempre, entro come in un film cercando di immaginare come vivevano le persone nel momento in cui era stato creato.
Così mi è successo a Monteleone.
La fondazione della città risale al 1052, secondo le fonti storiche, tuttavia si ritiene che ci fossero già insediamenti dall'epoca dei romani o comunque tardo imperiale.
La cosa che ci ha lasciati un po' di stucco è il fatto che le mura non sono quelle originali, bensì sono state ricostruite.
Nel '600, infatti, l'immagine del paese era molto diversa.
La porta nord, quella dalla quale siamo entrati, era costituita da un torrione cilindrico.
Ma a devastare la città è stato il sacco dei fiorentini del 1643, momento nel quale le mura sono state smantellate.
Successivamente vennero ricostruite a più strati.
Nella porta, infatti, si possono vedere queste rielaborazioni, le cui ultime sono datate intorno all'800.
Ad ogni piazza la sua cisterna
Pronto a sentire qualche antico nome buffo?
La piazza si trova fra due vie.
Una si chiamava via dritta, che costituisce l'attuale Corso Vittorio Emanuele II.
Mentre l'altra si chiamava via torta, che porta ad una bellissima terrazza panoramica.
L'aspetto particolare delle piazze di Monteleone d'Orvieto, è che spesso ospitavano al loro interno una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana, ne vedrai diverse lungo il percorso.
Le Confraternite e i riti del paese
Le credenze e i riti attorno ai quali ruotava, e spesso ancora ruota, la vita dei cittadini.
Lungo Corso Vittorio Emanuele II ci si imbatte a breve nella Chiesa della Santissima Annunziata.
La Chiesa è sede della Confraternita del Santissimo Sacramento che ha avuto origine nel 1500.
L'aspetto storico in questi borghi non viene mai abbandonato ed è questa la loro vera forza.
Ma torniamo a noi ed a cosa vedere a Monteleone d'Orvieto!
Tuttavia, altri oggetti catturano il nostro sguardo.
Sono due stendardi molto grandi che si trovano di fianco alla porta d'ingresso.
Uno è bianco e rappresenta la Confraternita di cui ti abbiamo appena parlato, l'altro invece è nero ed ha disegnato sopra uno scheletro abbastanza inquietante.
Quello è lo stendardo della Confraternita della Buona Morte, che ha sede nella Chiesa di Sant'Antonio, che si può trovare sempre nel paese proseguendo lungo la strada.
Ma quando vengono utilizzati?
Vengono portati in rappresentanza durante il Corteo del Giglio che si tiene ogni 15 agosto.
Lasciarsi conquistare dalla vista
Aprire le finestre e vedere i profili gentili delle colline, il verde delle distese di piante e sentire solo il canto degli uccellini e il ronzio di qualche ape, è un'esperienza che ti scalda il cuore.
Ogni giorno dovrebbe iniziare così.
Prima di partire con gli impegni e con la nostra routine, dovremmo prendere un momento per noi, aprire la finestra e respirare a pieni polmoni la bellezza del mondo che qui si manifesta con tutta la sua forza.
A Monteleone abbiamo avuto questa sensazione quando siamo arrivati su una delle sue terrazze panoramiche, tappa imperdibile di cosa vedere a Monteleone d'Orvieto.
La prima che abbiamo incontrato era una enorme terrazza di 50 metri, con un parapetto antico del '700-'800, a strapiombo sulla Val di Chiana.
Sullo sfondo si possono vedere due monti molto importanti della zona: il Monte Cetona ed il Monte Amiata, che in realtà è un vulcano ancora attivo (ma non pericoloso).
Nella vallata si possono vedere il torrente Chiani, che una volta era un grosso fiume utilizzato per trasportare le merci, e la Via Cassia, una strada che collegava Monteleone a Clusium, una città etrusca che oggi ha preso il nome di Chiusi.
In lontananza si possono anche scorgere le fortificazioni medievali di Fighine e Salci.
Godersi la tranquillità
Gli altri componenti del gruppo si erano fermati a visitare una chiesa ma noi abbiamo preferito dare un'occhiata veloce e poi uscire per goderci il primo sole della primavera.
Ci siamo seduti su un muretto ed eravamo soli.
Solo dopo diversi minuti è passata una donna che stava portando a passeggio il cane, ma senza turbare questa pace quasi irreale.
Abbiamo pensato alle nostre vite.
Al fatto che quando usciamo di casa troviamo solo macchine che saltano gli stop, semafori pieni di auto ferme che corrono contro il tempo per non arrivare in ritardo all'ennesimo appuntamento, bar gremiti di persone che parlano nelle lingue più disparate.
E noi non ci troviamo nemmeno nella situazione peggiore perchè viviamo in una cittadina relativamente piccola.
Poi ti guardi attorno nel centro di Monteleone e percepisci solo tranquillità.
Abbiamo imparato che è molto importante prendersi qualche momento di calma durante la giornata per sentirsi nel momento presente.
Lasciarsi dietro gli impegni, ciò che ci ha fatto arrabbiare, tutte le nostre preoccupazioni e sentirci dentro il nostro corpo.
Sembra banale ma quante volte ci sentiamo davvero nel presente?
Non so te, ma a me capita raramente durante le giornate più frenetiche.
Per questo è importante ricordarsi di regalarsi un momento per sé.
E così abbiamo fatto qui.
Una finestra del palazzo davanti a noi era aperta.
Le tende svolazzavano fra i mattoni rossi della casa e due cagnolini curiosi si erano affacciati per osservare anche loro la piazza.
Si intravedevano le assi di legno del soffitto della stanza, i fiori sul davanzale e, ancora una volta, ho cercato di immedesimarmi nella vita di quelle persone, immaginando come stessero passando la giornata in quel paese così tranquillo.
É stato un lampo e siamo tornati nel mezzo della nostra visita guidata su cosa vedere a Monteleone d'Orvieto.
La piazza principale
Nel 1888 era stato costruito per il governo, come palazzo comunale, ma la storia dell'Italia si ripete e si ripeterà per sempre nei secoli a venire: erano finiti i fondi!
Ora ospita al suo interno l'archivio storico di Monteleone che custodisce anche documenti del '400-'500, tra cui lo statuto che riconosce Monteleone come comune autonomo.
La piazza, come capita spesso, è il fulcro principale della vita di un paese.
Qui infatti si svolgono tutte le feste, le processioni, le manifestazioni ed il presepe vivente durante le feste di Natale.
Questa piazza è stata dedicata a Pietro Bilancini, un poeta crepuscolare vissuto nella seconda metà dell'800.
Era molto romantico e nelle poesie parlava dei suoi patimenti, così la nostra guida ce ne ha letta una proprio in quella piazza.
Il più piccolo teatro del mondo
Si tratta del teatro più piccolo del mondo che, in origine, era nato con tutt'altro scopo.
Nel Medioevo, infatti, era il palazzo del Podestà.
Al suo interno pare avesse anche le carceri ed un deposito per i beni, esiste infatti una leggenda secondo la quale vi fosse racchiuso anche un granaio fortificato.
Nel 1500-1600 divenne un ospedale e lo si deduce dalla formella con le iniziale O.P.
Era stato posizionato qui perchè Monteleone si trovava sulla via dei pellegrini.
Ha cambiato di nuovo destinazione d'uso nel 1730 quando acquistò le vesti odierne, dopo che lo ebbe rilevato la Filodrammatica dei Rustici che aveva tutte le intenzioni di trasformarlo in un teatro.
Divenne quindi un centro molto vivace e di vita sociale perchè, dopo le rappresentazioni, la platea veniva utilizzata come sala da ballo.
Era talmente peculiare che, talvolta, faceva da cornice per i matrimoni civili!
Da dove nascono i costumi medievali? Entriamo in un vero atelier!
Maria Cristina Gori è la proprietaria del negozio Arte in costume.
Crea meravigliosi abiti della maggior parte delle epoche antiche.
Per lo più si tratta di ricostruzioni storiche, ossia parte da un dipinto o da un disegno e ricrea l'abito nella realtà.
Ha ricreato alcuni dei vestiti utilizzati in film famosi, come quello indossato da Amanda Sandrelli nel film "Non ci resta che piangere".
Si vedono abiti medievali, rinascimentali, creati con tessuti meravigliosi.
Questi vestiti perlopiù vengono utilizzati per rievocazioni storiche.
Maria Cristina ci ha raccontato di avere dei libri storici molto pregiati che utilizza per studiare nel dettaglio come erano i vestiti nelle diverse epoche.
Un lavoro davvero ammirevole ed estremamente affascinante.
Il nostro itinerario fra cosa vedere a Monteleone d'Orvieto termina qui e speriamo di averti convinto a fare un giro in questa zona per passare un weekend fra arte, storia e relax.
Dove dormire vicino a Monteleone d'Orvieto
Agriturismo Antheia
Agriturismo Cornieto
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