La stretta delle mani sulla barra di ferro, che era diventata la mia ancora di salvezza, era l'unico segnale del mio corpo che mi riportava al presente.
Avevo allineato la punta dei piedi con il bordo del vagone.
Per poi spingere tutta me stessa fuori, nell'aria del treno in corsa.
Non volevo perdere nemmeno un soffio di vento.
Un paesaggio.
Una sensazione.
Il più bel viaggio in treno che puoi fare nella vita, fra villaggi e piantagioni di tè
Mi ero seduta su una lurida panchina della stazione da cui sarebbe partito il treno da Ella a Kandy e avevo posizionato il mio enorme zaino di fianco a me.
Era talmente grosso che mi copriva interamente.
Tenevo gli occhi piantati sulla banchina.
Altri treni andavano e venivano.
Ragazzi di ogni razza ed età scendevano come un fiume dai vagoni.
Ognuno con il suo zaino da trekking.
Non ho mai visto così tanti backpackers in tutta la mia vita.
In realtà, non credevo nemmeno che dai treni dello Sri Lanka potesse uscire tanta gente.
Perchè ho deciso di prendere un aereo e atterrare proprio qui?
Non saprò mai dirtelo.
Fissavo l'ora e fissavo i binari.
Ero vittima dell'impazienza, completamente in balia della curiosità di provare questo viaggio in treno da Ella a Kandy che tanti descrivono come il più bello della vita.
E io che pensavo fosse la Transiberiana.
Controllo lo zaino, controllo il biglietto.
Decido di alzarmi e dì andare a chiedere al controllore quando arriverà finalmente il mio treno.
Ma devo pazientare, come in tante cose nella vita l'attesa ti fa vivere il momento con maggiore intensità.
Ti fa sentire vivo.
Dopo un tempo ignobilmente lungo, il treno da Ella a Kandy è finalmente arrivato.
L'azzurro acceso dei vagoni mi ha messo subito allegria.
Il mio posto era numerato quindi ho potuto prendermi tutto il tempo del mondo per alzare il mio zaino da venti chili e caricarmelo sulle spalle.
Avevamo la prima classe, era l'ultimo vagone rimasto disponibile.
Guardandomi attorno ho pensato che era molto più bello di quello che prendevo per andare all'università qui in Italia.
Buffo no?
Sei dall'altro capo del mondo ma c'è sempre qualcosa che funziona meglio.
Ci siamo seduti tutti per qualche minuto.
Il treno ha suonato e poi è partito.
Il viaggio è iniziato.
Ci guardavamo con un leggero imbarazzo perchè ognuno moriva dalla voglia di alzarsi per provare questa famigerata particolarità dei treni dello Sri Lanka.
Chi sarebbe stato il primo?
Nessuno in realtà.
All'unisono abbiamo deliberatamente abbandonato i bagagli, preso i nostri smartphone e le reflex e ci siamo accaparrati i posti vuoti davanti alle porte del treno.
Perchè dico questo?
Devi sapere che i treni dello Sri Lanka, e questo in particolare, sono famosi per viaggiare con le porte aperte.
Una figata senza precedenti!
Non era quello il momento di essere altruisti.
Le porte erano contate e noi eravamo nel bel mezzo di una delle esperienze più belle della nostra vita.
Inizialmente il percorso era stretto.
Il treno scorreva veloce fra sterpaglie molto alte.
Ma noi eravamo troppo emozionati per preoccuparci dei rami delle piante che ci sferzavano le mani o la faccia.
Poi la vallata si è aperta.
L'azzurro del cielo contrastava con il verde intenso dei campi.
Che verde che c'è qui!
Era meraviglioso vedere quei paesaggi così ameni in mezzo all'aria tiepida mossa dal treno.
I viaggi in treno sono sempre belli, mentre guardi fuori una forza inspiegabile si impadronisce dei nostri pensieri e ci fa viaggiare con la mentre, oltre che con il corpo.
Viaggiamo nei meandri della nostra vita, provando una malcelata nostalgia per il passato e speranze stranamente positive per il futuro.
Ma quel treno da Ella a Kandy, ti posso assicurare che era qualcosa di magnetico.
I paesaggi si susseguivano come in una proiezione.
Prima avevamo di fronte i campi coltivati, poi si sono addensate le nubi e siamo entrati in una vera e propria foresta.
L'aria era pungente, la temperatura si era abbassata di molto.
Mi sono infilata una camicia di flanella e sono rimasta al mio posto, senza pensare nemmeno per un secondo di abbandonare la mia postazione.
Tanti, nel mentre, avevano rinunciato ed erano tornati a sedersi.
Ma quando ti può ricapitare un'esperienza così?
Il treno è qualcosa che vivo in modo molto personale.
In generale amo ascoltare musica e guardare fuori dal finestrino.
Mi infastidisce chi cerca di instaurare un dialogo.
Non so spiegare bene il motivo, ma è un momento che sento solo mio, in cui voglio stare da sola con me stessa.
Proprio in quell'attimo ho sentito questo switch.
Con il naso nella nebbia gelida, lo sguardo fisso sulla punta del treno che, armonioso, si insinuava fra le curve delle montagne, mi sono sentita libera.
Il lavoro andava male, ero emotivamente in burrasca e, più di tutto, non volevo essere in Sri Lanka.
A volte questa irrefrenabile voglia di viaggiare è pericolosa e complessa da gestire.
Ero arrivata addirittura al punto di dire basta con i viaggi, con la vita appesa a un filo, sempre in attesa di qualcosa che non arriva mai.
È forse possibile condurre un'esistenza così?
A volte ci si arrende, si desidera solo un po' di tranquillità.
E poi arrivano questi momenti, quelli che mi ricordano perchè non mi voglio mai fermare.
Ho cominciato a perdermi assaporando tutta la meraviglia di quel momento.
Ho pensato a quanto è bella la vita dei fotografi e dei viaggiatori di professione che possono provare queste esperienze tutti i giorni.
Cosa può esserci di più entusiasmante?
Erano mesi che combattevo con gli esaurimenti emotivi.
Ma mai come in quel momento, sul treno da Ella a Kandy, mi ero sentita così viva, ispirata, emozionata.
Forse è questo che fa il treno delle meraviglie.
Ti ricalibra.
Ti riallinea con il tuo vero essere.
E, fra tutti questi discorsi, mi sono trovata a cambiare lato del treno, per godermi finalmente lo spettacolo più bello di tutti.
Eravamo immersi in una sterminata distesa di tè.
Avevamo abbandonato le campagne, i villaggi, le persone che ci salutavano sui bordi delle rotaie, per entrare in un paesaggio surreale.
Distese infinite di tè.
E null'altro.
Sembravano così preziose, come prezioso era quel momento per noi.
Abbiamo persino smesso di scattare foto per goderci quell'attimo, l'ora dorata.
Dopo i pensieri sulla mia vita disgraziata era arrivata finalmente la pace.
Come a chiudere un ciclo.
Ti sei mai accorto come, durante il viaggio, percepiamo molto di più la sensazione di inizio e di fine.
A casa ogni momento ci sembra uguale al precedente ed al successivo.
Alla sera andiamo a letto talmente stravolti e rassegnati per il giorno dopo che non ci accorgiamo di qualcosa di unico.
La fine di un giorno.
Un altro giorno della nostra vita che è andato e che nessuno ci restituirà mai.
Mentre in viaggio questa sensazione è fortissima.
Inizi la giornata con l'entusiasmo di chi non sa cosa gli succederà.
La chiudi con la consapevolezza che è stato un giorno unico.
Quello che hai visto, sentito, provato non si ripeterà.
Questo è il miracolo della vita.
Prenotare il treno da Ella a Kandy
Avevamo trovato qualche accenno a questo treno da Ella a Kandy, perciò l'abbiamo messo subito in programma.
Quando siamo arrivati a Ella siamo andati subito in stazione per acquistare il biglietto perchè questa tratta è molto richiesta.
L'ideale sarebbe riuscire ad acquistare il biglietto due o tre giorni prima, quando c'è ancora disponibilità.
Era rimasta solo la prima classe, il vagone più costoso che i locali non prenotano.
La loro prima classe assomiglia molto ad un nostro treno regionale, ci sono le poltroncine abbastanza comode ed è pulito.
Avevamo paura che le porte fossero chiuse e di non riuscire a fare l'esperienza che ci eravamo prefissati.
Ma poi, con grande felicità, abbiamo scoperto che tutte le porte del treno da Ella a Kandy erano aperte.
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