Un uomo mi si è avvicinato. Aveva un sacchetto in mano da cui ha estratto un paio di noccioline. Erano di prova, voleva convincermi ad acquistare tutto il pacchetto, il suo intento era scontato. Tuttavia ha deciso comunque di farmi felice con quelle due noccioline, senza sapere che, dopo aver visto il mio entusiasmo, si sarebbe trovato a darmene altre due o tre, di lì a poco.
Con la mia nocciolina in mano mi sono avvicinata al muretto dove stava seduta, in una posa rilassata, una scimmietta di qualche mese, esemplare della famiglia dei macachi dalla coda lunga, specie diffusa nell'Asia sud-orientale.
Avevo visto come facevano gli altri turisti mentre gli davano da mangiare. Ammetto che non ho resistito a provare l'emozione, così ho allungato la mia mano con la nocciolina stretta fra il pollice e l'indice. Anche la scimmia ha allungato la sua manina, con decisione ma in modo delicato. Ha strofinato le sue piccole dita contro le mie per prendere la nocciolina. Io che pensavo di sentire una mano ruvida con le unghie, ho scoperto con stupore che è stato come toccare le piccole dita di un neonato.
La scena è durata qualche secondo, ma la sensazione mi rimane tutt'ora addosso.
Le Batu Caves a Kuala Lumpur
Questa popolosa colonia di macachi abita un sito imponente ed affascinante non lontano dal centro di Kuala Lumpur, chiamato Batu Caves.
Il nome deriva dal fiume che vi scorre vicino, il Sungei Batu.
Si tratta di tre grotte calcaree che ospitano al loro interno diversi templi. Rappresentano infatti uno dei luoghi principali di Selangor, lo stato federale della Malesia in cui si trova la più nota città di Kuala Lumpur.
Oltre alla meravigliosa bellezza estetica ed alla chiara particolarità del sito dal punto di vista naturalistico, le Batu Caves a Kuala Lumpur rappresentano anche una destinazione religiosa molto importante, che si tramuta in meta di pellegrinaggio durante il Thaipusam, una celebrazione induista molto sentita soprattutto in Malesia ed a Singapore.
In questo luogo risiede anche una immensa statua del dio Murugan, considerata la più alta del mondo.
Le grotte erano già utilizzate nell'antichità come riparo e, successivamente, verso il 1860, un gruppo di contadini le aveva scoperte e sfruttate come luogo di raccolta del guano che poi veniva utilizzato per fertilizzare i campi. Se deciderai di fare la visita guidata all'interno di una delle grotte, potrai vedere la grande quantità di guano che effettivamente viene prodotta dalle migliaia di pipistrelli che vi dimorano.
Le Batu Caves a Kuala Lumpur raccolgono svariate specie vegetali ed animali di grande interesse, e questo patrimonio è stato portato alla luce da William Hornaday nel 1878.
Infatti, nel complesso di grotte, alcune conservano una caratteristica più legata alla religione, mentre una in particolare viene utilizzata per mostrare al pubblico le specie estremamente rare che vivono nella più totale oscurità.
Come arrivare alle Batu Caves
Per raggiungere le Batu Caves conviene recarsi alla Sentral Station di Kuala Lumpur e da qui prendere il treno della linea blu KTM Komuter. Nella stazione è segnata la destinazione Batu Caves al Platform 4. Il biglietto si fa direttamente al botteghino di fianco ai tornelli che permettono l'accesso alla zona dove si trova il binario. Un biglietto di andata e ritorno costa 2,60 MYR.
Impiega circa 35 minuti per arrivare alle Batu Caves a Kuala Lumpur, che si trovano 15 km a nord della città.
I treni arrivano in anticipo per poi partire perfettamente in orario, quindi devi essere assolutamente puntuale!
Inoltre, controlla gli orari del treno perché durante l'anno potrebbero subire variazioni.
L'abbigliamento per entrare alle Batu Caves
Per gli induisti è importante avere le gambe coperte. Quindi ti consigliamo di mettere pantaloni lunghi, utili anche per proteggerti da eventuali scimmie che possono tentare di arrampicarsi!
Se arrivi sul sito sfornito, all'ingresso della scalinata principale gli addetti ti daranno una specie di pareo.
La prima grotta alle Batu Caves a Kuala Lumpur: Ramayana Cave
Appena entrato nel sito troverai la prima grotta alla tua sinistra.
Una statua colorata saluta da subito il passaggio dei visitatori.
É Hanuman, il dio scimmia, figura creata dalla mitologia induista.
L'ingresso cosa 2,50 MYR a testa, una cifra davvero irrisoria.
L'apertura della grotta viene introdotta da un grande statua raffigurante un carro trainato da cavalli.
Dopo un breve corridoio buio, quello che si apre davanti agli occhi del visitatore è davvero inconsueto.
Sale piene di luci e statue colorate, che creano un forte contrasto con la prima parte della grotta e lasciano perplessi, perché non è di certo quello che ci si aspetta di trovare in un luogo simile.
Mi ha ricordato molto il mio Presepio natalizio, nel quale sistemo i fili di luce affinché illuminino le parti fondamentali della costruzione.
All'interno della grotta troviamo quindi statue che rappresentano e ci raccontano la storia del Ramayana, uno dei più importanti poemi epici dell'induismo, che narra delle avventure del principe Rama.
Nel poema ha un ruolo decisivo anche Hanuman, che si allea con il principe.
Diversi templi sono a lui dedicati. Abbiamo pensato, di conseguenza, che la presenza dei macachi fosse quantomeno appropriata.
Verso il fondo della grotta si trova anche una ripida scala sulla quale si può salire per ammirare le rappresentazioni scenografiche dall'alto.
Lungo la scala, e fino alla cima, si può vedere da vicino l'opera di queste grotte calcaree, che creano forme particolari.
La grotta principale e la statua del dio guerriero Murugan
Usciti dalla prima grotta, ci dirigiamo verso quella principale dove la vista di queste enormi costruzioni è quasi scioccante.
Una gigantesca statua dorata che si staglia contro il profilo scuro delle montagne.
Una scalinata che porta dentro alle viscere della terra.
In questo luogo si percepisce la spiritualità anche se si pratica un'altra religione.
La statua del dio Murugan, con i suoi 42 metri d'altezza, acquisisce di diritto il primato mondiale.
Sembra un vero guardiano pronto a proteggere il suo regno.
Attraversato il primo arco, abbiamo cominciato a salire i 272 scalini che portano verso la grotta.
Sono molto ripidi, abbiamo dovuto fare diverse pause durante la salita.
Tuttavia, le svariate colonie di scimmie hanno reso il percorso più piacevole.
In realtà, anche il semplice gesto di salire una gradinata rappresenta una parte del percorso.
Non si tratta di un mero mezzo per raggiungere la meta, è esso stesso parte del viaggio, del cammino verso la montagna.
All'interno si trovano altre statue che rappresentano frammenti di storia del dio Murugan, finché si raggiunge l'apice dove è collocato il tempio.
Per poter accedere ai tempi induisti ci si deve sempre togliere le scarpe.
Il tempio si trova in una vera gola in mezzo alla roccia.
Dall'alto filtra la luce che riesce a rischiarare solo la parte centrale dell'area, lasciando molte altre zone in ombra.
Ci si sente davvero al centro di qualcosa, anche se non lo si riesce bene ad afferrare.
Altre colonie di macachi, e alcuni monaci, ci hanno fatto compagnia in quest'area tanto affascinante quanto, purtroppo, piena di turisti.
Ti consigliamo di non cercare di toccare le scimmie con i cuccioli, perché sono davvero molto aggressive e potrebbero diventare pericolose.
Inoltre, tieni ben strette le cose di valore ed evita mollette, portachiavi, o qualsiasi cosa possa attrarre l'attenzione delle scimmie. Cercherebbero sicuramente di rubartelo!
L'ultima grotta: Dark Cave
Circa a metà della prima prima gradinata di cui abbiamo parlato, si trova una stradina, con un cartello ben visibile, che porta alla Dark Cave.
Non sapevamo cosa fosse, in realtà. Quando siamo arrivati all'ingresso abbiamo trovato delle foto di insetti ed animali davvero strani, oltre a dei vasetti dentro a cui ne avevano conservati alcuni.
L'ingresso alla grotta è possibile solo con la visita guidata. Quindi ci siamo prenotati per l'Educational tour, quello di spiegazione, ad un prezzo di 35 MYR. Ha una durata di circa 45 minuti.
Abbiamo già accennato al fatto che è stata scoperta nel 1878 dal Sign. William T. Hornaday.
É una delle grotte tropicali più famose e peculiari del mondo, nella quale sono state svolte importanti ricerche.
La sua particolarità è che, all'interno, si sono conservate delle specie di 100 milioni di anni. Tra queste vi è il ragno primitivo più raro del mondo, che costruisce dei cunicoli in cui attrae le sue prede.
É un vero e proprio fossile vivente.
Così come tantissime altre specie quali millepiedi, serpenti e pipistrelli ovviamente. Questi fanno sì che la catena alimentare non si interrompa, producendo del guano che va a sostituire la fotosintesi. In effetti la quantità di guano presente nella grotta è veramente incredibile.
Tutte queste informazioni, corredate da foto, vengono mostrate dalle esperte guide che conducono il tour all'interno della grotta.
Prima di partire fanno indossare degli elmetti e forniscono a tutti una piccola torcia.
Si deve camminare solo sul sentiero tracciato.
All'interno regna l'oscurità più totale.
Si sentono solo piccoli versi dei pipistrelli e qualche volta se ne può vedere uno volare. La luce non va mai puntata verso l'alto, ma va sempre tenuta verso il terreno, per non danneggiare il prezioso ecosistema.
Durante il percorso, nei tratti più bui, la guida inviterà tutti a spegnere le torce per farsi avvolgere dalla più completa oscurità.
É un'esperienza sensoriale davvero intensa.
Udito e olfatto diventano più fini.
Si può sentire la natura che si muove in una grotta vecchia di milioni di anni.
Si arriva fino ad un punto in cui una crepa nella roccia lascia filtrare a malapena la luce del sole, è un angolo molto suggestivo, per poi ricadere nelle tenebre e in un mondo che si può solo provare ad immaginare.
Shop e ristoranti nei dintorni
Sempre all'interno delle Batu Caves a Kuala Lumpur, fuori dai templi veri e propri, si trovano svariati negozi di souvenir e ristoranti molto spartani dove ci si può fermare per un pasto, con scelta fra cucina indiana oppure orientale.
Le Batu Caves a Kuala Lumpur durante il Thaipusam
Il Thaipusam è una festività molto sentita nel Sud-est asiatico, legata al dio Murugan, per questo le Batu Caves a Kuala Lumpur, nel periodo della celebrazione, diventano la meta prediletta di pellegrinaggio.
La celebrazione sottopone i fedeli ad un prolungato digiuno ed a rituali che li porteranno poi alla purificazione.
Durante il pellegrinaggio che parte dal Tempio Mahamariamman in centro a Kuala Lumpur, i fedeli devono portare anche pesanti strutture di ferro, finchè non potranno liberarsene davanti al tempio in cima alla gradinata delle Batu Caves a Kuala Lumpur per poter proseguire con le preghiere ed arrivare infine alla purificazione.
La celebrazione si svolge tra gennaio e febbraio, prevedendo rituali cruenti, a cui i fedeli si devono preparare durante le settimane precedenti, seguendo allenamenti fisici e mentali.
É una concezione che ci può lasciare un po' perplessi, non essendo abituati al dolore fisico per ottenere una benedizione spirituale relativa agli aspetti della vita.
Tuttavia, in questa parte di mondo, il misticismo e la pratica religiosa costituiscono una realtà tangibile.
Marina
3 Marzo 2018Pensi che la dark cave sia fattibile con bimba di 18 mesi??? Andremo a giugno e non so cosa fare!!
Damiano
8 Marzo 2018Ciao Marina, credo che si possa fare con la bimba a patto che non abbia paura del buio e di rumori di animali.. il tour prevede l’addentrarsi nella grotta solo con l’uso di torce elettriche, quindi non ci sono luci alle pareti. Si sentono pipistrelli volare all’interno ma non fanno nulla. Eventualmente potreste valutare di entrare divisi, è vero che ci si impiega il doppio, ma in un paio d’ore riuscite a farlo entrambi.
Elisa
8 Agosto 2018Ciao ragazzi,
é la prima volta che entro nel vostro sito e devo farvi i complimenti.
Oltre a dare preziose e utili informazioni, i vostri racconti sembrano davvero delle favole. Si percepisce la vostra passione per i viaggi e la voglia di condividerli con gli altri.
Anche per i prossimi viaggi, non dimenticherò di “passare a trovarvi”.
Un caro saluto
Elisa
Eleonora
9 Agosto 2018Ciao Elisa! Grazie di cuore per le tue bellissime parole. Siamo felici che i nostri racconti ti piacciano, perchè cercare di trasmettere le emozioni che abbiamo provato in viaggio è l’aspetto che più amiamo. Speriamo di ritrovarti presto sul sito. Un bacione