Non è la stagione per questo genere di attività.
Così non riuscirei a godermi nulla.
Ci avevano proposto di noleggiare le biciclette per visitare, come i locali, la città di Copenhagen.
Questi sono stati i pensieri che mi hanno affollato la mente per diverse settimane prima della partenza e, ad essere sinceri, sono continuati anche all'arrivo.
Era fine Novembre, probabilmente la stagione meno indicata per decidere di visitare una città del Nord Europa in bicicletta.
Eppure, contro ogni aspettativa, è stata la più bella decisione che potessimo prendere per portare a termine il nostro tour su cosa vedere a Copenhagen in 2 giorni.
I 3 benefici che puoi ottenere immediatamente da un tour in bicicletta
Dimentica com'è girare in bici in Italia.
Qui è una vera esperienza!
Il primo beneficio, e più importante, è il fatto di essere un mezzo di trasporto green.
Ci si sposta nel rispetto della natura e dell'ambiente, si evitano inquinamento e rumori.
Noi stessi siamo parte integrante della Terra ed è assurdo quanto poco ci preoccupiamo di rispettarla.
Questa può essere un'ottima opportunità per fare la nostra parte nella salvaguardia del pianeta e della nostra salute.
A nessuno piace respirare i gas di scarico delle auto o sentire dei continui clacson!
Il secondo beneficio è quello che ti permette di raggiungere qualsiasi parte della città, vicina o lontana.
Puoi entrare tranquillamente nei centri storici e arrivare di fronte alle attrazioni che ti interessano ma, al contrario, puoi anche raggiugnere agevolmente dei luoghi che a piedi sarebbero troppo distanti fra di loro.
Senza la bicicletta non saremmo riusciti a raggiungere lo street food al porto.
O meglio, prendendo qualche autobus ce l'avremmo sicuramente fatta, ma con costi in termini economici e di attese.
E forse avremmo desistito.
Il terzo beneficio è ovviamente quello dell'attività fisica.
Qui le persone mangiano cibi molto salutari e fanno tantissimo movimento, forse è davvero questa la chiave del benessere.
Nel dubbio, se ci muoviamo anche noi per una volta, può farci solo bene!
Una città da fiaba
Quando si pensa ai Paesi nordici si ha sempre la percezione di qualcosa di freddo.
L'hai pensato anche tu vero?
Fuori c'era freddo a metà inverno, è vero, ma dentro abbiamo trovato uno degli ambienti più colorati che ci sia mai capitato di vedere.
Le persone erano estremamente allegre, motivate, felici.
Forse lo stile di vita, le regole del lavoro meno soffocanti o il modo che hanno di condividere.
Alla mattina, prima del lavoro, si trovavano persino insieme per fare colazione.
Quindi rompiamo i soliti schemi di pensiero.
Copenhagen è davvero una favola!
Come tutte le città portuali, ha visto una rapida e rigogliosa ascesa.
È stata oggetto di diverse guerre, ma oggi rappresenta una delle città più belle d'Europa, ricca di monumenti, musei e sede universitaria.
L'itinerario per visitare Copenhagen
Cosa vedere a Copenhagen in 2 giorni in bicicletta: DAY 1
Una delle cose che più amo della giornata è guardare fuori alla mattina.
Forse perchè mi ispira un senso di inizio, di nuovo, di fresco.
Siamo stati presi dalla curiosità e siamo saliti fino all'ultimo piano del grattacielo, dove un ponte di vetro collegava i due edifici da cui era composto l'hotel.
La vista era davvero affascinante, un ottimo inizio di giornata.
Dopo la sontuosa colazione in stile danese, siamo usciti.
Avevamo a disposizione una giornata intera e una meravigliosa città da vedere.
Abbiamo scaricato l'applicazione per smartphone della startup di cui volevamo provare il servizio: Donkey Republic.
Il suo utilizzo è molto intuitivo, basta aprire la mappa e cercare la bici più vicina.
Una volta individuata basta avvicinarsi e, con il nome, selezionarla sull'app.
Questa di conseguenza sbloccherà il lucchetto.
Per umanizzarlo, hanno dato un nome proprio di persona ad ogni bici.
Le nostre si chiamavano John e Iben.
Le abbiamo tenute per due giorni e, quando le abbiamo dovute lasciare giù, ci sembrava di aver abbandonato un amico.
Si possono posteggiare ovunque, basta che ti ricordi di bloccare il lucchetto mentre vai a visitare i monumenti.
Per parcheggiarla in modo definitivo, invece, sono segnalati gli appositi parcheggi.
Noterai sicuramente per la città questi agglomerati di bici!
Pe noi è stata una vera scoperta, mai più avremmo immaginato che ci sarebbe piaciuto così tanto visitare una città in bici.
Ci ha coinvolti a tal punto che l'abbiamo preferita a qualsiasi altro mezzo di trasporto, anche se in metro avremmo impiegato meno tempo e saremmo stati al caldo.
Ma non importa, il bello del viaggio è arricchirlo con esperienze nuove, inaspettate.
Solo così sarà degno di essere ricordato.
Dal posteggio di biciclette da cui siamo partiti, ci siamo poi amalgamati nel gruppo di persone che, con lo stesso mezzo di trasporto, stavano andando a lavorare.
È una antica residenza reale in stile rinascimentale che si trova proprio nel cuore di Copenhagen.
Fu la residenza di Cristiano IV di Danimarca e lo sfarzo è senza dubbio ciò che colpisce maggiorente.
Già dall'esterno.
Avevamo già messo in conto questa visita nel piano dei monumenti che rientravano tra cosa vedere a Copenhagen in 2 giorni in bicicletta e, fin dal primo istante, ci ha fatto una bellissima impressione.
Ma a lasciarci letteralmente senza fiato sono state le sale decorate, le collezioni uniche e i gioielli della Corona.
Ogni sala è diversa dalle altre, ognuna lascia un senso di ammirazione e reverenza.
Finché, stanza dopo stanza, si arriva sottoterra dove sono custoditi i gioielli della Corona.
Ci siamo imbattuti nella CHIESA LUTERANA DI FREDERIK, meglio conosciuta come la chiesa di marmo, un grande edificio a pianta circolare sormontato da una cupola di un bel verde brillante.
Si è presentata fra gli altri palazzi in silenzio, riservata, chiedeva di essere vista prima di ricominciare il viaggio verso altri secoli, altre forme, altre storie.
Sembrava la piazza della città ideale con nobili palazzi ai lati, tra i quali spiccava il PALAZZO DI AMALIENBORG.
Dal 1794 vi risiedono i reali danesi.
La perfezione della piazza, lo stile rococò dell'edificio, le guardie che marciavano, hanno fermato di colpo il nostro tour su cosa vedere a Copenhagen in 2 giorni.
Ma queste sono le bellezze dei Paesi europei e vanno apprezzate fino all'ultimo dettaglio.
Anche se la vera soddisfazione è arrivata con la zona di Copenhagen che ogni turista sogna di vedere, quella che le riviste ci fanno desiderare: il CANALE DI NYHAVN.
Siamo così abituati con internet a raggiungere un luogo in pochi click che poi, quando ce l'abbiamo fisicamente di fronte, ci sembra di averlo già visto e perdiamo tutto l'interesse.
Il bello del viaggio è sempre stato il lato dell'ignoto, della scoperta, della meraviglia.
Ora internet ha ucciso questo aspetto ma noi, nel nostro piccolo, possiamo ancora mantenere quell'alone di mistero che è la potenza dei luoghi nuovi.
Proprio come abbiamo fatto per arrivare in questo canale, vedere le barche a vela posteggiate lungo i bordi e le tipiche case colorate danesi lungo le vie.
Questi maledetti colori mi fanno un effetto che non riesco a controllare!
Sarà perchè a casa mia di colori ne vedo molto pochi.
Era quasi Natale, c'erano i mercatini di fianco ai tavoli dei ristoranti.
Ristoranti molto costosi e molto turistici, dove gruppi di danesi andavano a bere birra e rimpinzarsi di fish and chips.
L'atmosfera era calda, affollata, di festa.
Anche i mercatini contribuivano a creare l'atmosfera, ma sono sicura che sarebbe stata in ogni caso una bellissima parte della città, immancabile fra cosa vedere a Copenhagen in 2 giorni.
Spesso chi viaggia è agguerrito contro i luoghi turistici perchè li considera scontati.
Io penso che se tutto il mondo si prende la briga di attraversarlo con gli aerei pur di vedere un monumento, quello valga almeno la pena di ottenere la nostra attenzione.
Sarà stato commerciale passeggiare per questa via però, in quel momento, mi sono sentita come all'interno di una fiaba per bambini e questa sensazione mi è sempre molto cara.
Ci siamo capitati per caso perché, si sa, chi va in bicicletta non può non infilarsi in un parco prima o poi!
Si chiamava CHURCHILL PARKEN, un’allegra macchia verde in mezzo al resto della città.
Volevamo spingerci ancora più oltre, verso zone poco trafficate, silenziose, nascoste.
Una chiesetta dal tetto appuntito ci è sfilata di fianco, nascosta in mezzo alle rocce e alla vegetazione: ST. ALBAN'S CHURCH.
Ci ha accompagnati per un po’ nel nostro tour fra cosa vedere a Copenhagen in 2 giorni, per poi sparire quando abbiamo imboccato un ponte le cui assi ci facevano fremere in modo incontrollabile i mezzi di trasporto.
Un arco in pietra, forse quello che una volta era un borgo, ci ha catapultati all’interno di un’antica fortificazione militare.
L’avevamo intuito dal rigore delle costruzioni e delle decorazioni.
Sembravano effettivamente caserme, però erano tutte di un bel colore rosso intenso.
Tuttavia, la scena sembra curiosa da altezza uomo, dovresti provare a vederla dall’alto!
Il KASTELLET, ossia questo inconsueto gruppo di edifici, poggia le sue fondamenta su un’isoletta a forma di stella, contornata dai canali.
Alla fortificazione, in realtà, non mancava proprio niente!
Passati gli edifici, se svolti in direzione del canale, ti ritroverai a dover affrontare una salita che ti porterà direttamente al
KASTELMØLLEN, ossia il mulino della cittadella.
Non vorrai recarti in Danimarca e non vedere almeno un mulino?!
Ancora una volta la bici ci ha permesso di visitare una meravigliosa zona della città nel nostro viaggio su cosa vedere a Copenhagen in 2 giorni.
Il significato della statua è, in realtà, molto più poetico della statua stessa.
È stata infatti realizzata come rappresentazione della protagonista della fiaba di Hans Christian Andersen “La Sirenetta”.
Noi conosciamo molto bene questa storia grazie al cartone animato creato da Disney sulle avventure di Ariel.
La poesia, purtroppo, si interrompe qui.
Un polo industriale della città fa da sfondo alla statua e orde di turisti di ogni nazionalità non la lasciano respirare.
Abbiamo deciso di visitarla lo stesso per non lasciare indietro nulla lungo il cammino di cosa vedere a Copenhagen in 2 giorni, ma la vista non vale certo la sua fama.
Come premio per la nostra caparbietà, abbiamo preso un tè caldo in un food truck a fianco e l’abbiamo bevuto sulle panchine mentre ammiravamo il porto.
In inverno quasi ogni piazza della città ospita un mercatino di Natale e così, curiosando di qua e di là, le abbiamo visitate tutte.
KONGENS NYTORV è la più grande e, in ogni momento dell’anno, può essere luogo di ritrovo per gli abitanti oppure può ospitare eventi.
Un’altra piazza molto carina, anche se più piccola, è ABSALON, che riconoscerai sicuramente per l’alta statua con il cavallo che ne segna l’entrata.
In fondo alla piazza si apre la via dello shopping, LAEDERSTRÆDE, con negozi di brand internazionali ed altri più turistici.
Anche se non devi comprare nulla è comunque carino visitarli per scoprire qualcosa in più sul loro stile di vita.
Per continuare sull’onda dello shopping, una tappa immancabile in ogni città del mondo è l’HARD ROCK CAFÈ, che qui si trova a RÅDHUSPLADSEN.
È sera, hai trascorso tutta la giornata visitando e vuoi concederti un momento di pura bellezza.
Copenhagen ha esattamente quello che stai cercando.
Un enorme cancello d’ingresso troneggia sulla strada di fronte.
Conoscevamo poco di questo luogo prima di riuscire a vederlo con i nostri occhi.
Era inverno e l’atmosfera mi ha ricordato la favola dello Schiaccianoci, ma non importa che periodo sia.
Ogni momento dell’anno ha un tema e TIVOLI si veste, per quell’occasione, del suo abito migliore.
Si tratta di un famoso parco divertimenti di Copenhagen.
Inaugurato nel 1843, è il secondo parco divertimenti più antico del mondo ancora aperto.
I giardini, le vecchie fortificazioni, il lago.
Poi le giostre, le luci, l’ambientazione.
Entri a Tivoli ed è come entrare in un sogno, almeno per una notte.
Il periodo natalizio penso che sia il migliore per visitarlo.
Appena varcati i cancelli, le casette di legno innevate, gli scoiattoli, la slitta con le renne e Babbo Natale ti accolgono nel loro mondo incantato.
Poi si susseguono la moschea, le giostre, la pagoda giapponese, il galeone dei pirati.
Tantissimi scenari, tante ambientazioni con al loro interno divertimenti e ristoranti.
Il tutto sempre fedelmente accompagnato dai mercatini di Natale che si snodano per l’intero parco.
Abbiamo cenato in un pub affollato ma grazioso, abbiamo preso un vin brûlé ai mercatini che poi abbiamo bevuto nella zona cinese e abbiamo fatto foto alle giostre.
Una serata qui passa in un baleno.
Day 2: ai confini di Copenhagen
Il secondo, invece, abbiamo decido di viverlo in modo anticonformista.
Ci siamo spinti verso uno dei quartieri più chiacchierati della città, centrale come posizione ma borderline negli atteggiamenti.
Lungo le vie ci siamo imbattuti nei cancelli di VON FRELSERS KIRKE, meglio conosciuta in italiano come Chiesa del Nostro Redentore.
A caratterizzarla, rispetto a tutte le altre chiese della città, è sicuramente la sua guglia.
Una scala a spirale avvolge la sommità del campanile, sul quale si può salire per avere una visione più ampia della città.
Al suo interno c’è, inoltre, un carillon che sembra sia il più grande del Nord Europa.
L’unico inconveniente è che, durante le funzioni religiose, non è permesso agli stranieri di visitare la chiesa.
Già dalla via d’ingresso a questo quartiere abbiamo percepito che si trattasse di un luogo sui generis.
Un immenso murales verde copriva tutta la facciata di una casa.
Un bel verde brillante, di quelli che noti passando per la strada.
La sua anima ribelle è dovuta al gruppo di hippy che l’ha fondata nel 1971, occupando una base navale in disuso.
Dopo varie battaglie per far sgomberare quest’area, negli anni settanta ha conseguito lo status di Città Libera.
Il governo danese si è dovuto arrendere allo stile di vita dei suoi curiosi occupanti.
Entrando nelle le vie si trovano case dipinte con colori forti, oggetti di artigianato creati utilizzando materiali di scarto, giardini malmessi ma pieni di opere d’arte.
L’arte, così profonda ma sempre accomunata ad uno stile di vita al limite.
Mi sono sempre chiesta come mai queste due sfere siano spesso correlate.
Sembra che non riesca ad esistere l’arte senza il suo lato oscuro.
O forse è proprio quello a renderla arte, la mancanza di limiti, gli abissi profondi dell'animo umano che viene scandagliato da un occhio visionario.
Un personaggio davvero curioso che ci guardava con occhi divertiti mentre gli sfilavamo davanti.
Abbiamo deciso di non ignorarlo, come invece facevano tutte le altre persone.
Era probabilmente uno dei veri ultimi hippy rimasti.
Era felice di poter scambiare qualche parola con noi e di farci sentire la sua musica.
Ci ha detto che avevamo un bel sorriso, evidentemente non ne aveva ricevuti molti prima.
Gli abbiamo chiesto se potevamo fargli una foto.
"Perchè no. Se viene bene mandatela alla mia pagina Facebook!".
Davanti a sé aveva un cartello scritto a mano con il suo nome d'arte.
Hanno cominciato a svegliarsi in tarda mattinata e a girare per la piazza.
Le roulotte, le bottiglie vuote sui muretti, le bandierine colorate attaccate ai fili, sembrava il palcoscenico del giorno successivo a quello di una gran festa quando, dopo la baldoria, rimane solo un ricordo ubriaco del caos della sera precedente.
Una nota per chi intende fare foto nel quartiere di Christiania, che è una meta da inserire sicuramente nel tour su cosa vedere a Copenhagen in 2 giorni.
Gli abitanti non vedono di buon’occhio le macchine fotografiche.
Essendo diventato un quartiere rinomato in Europa per le droghe leggere, vogliono evitare di essere fotografati.
Quindi, quando ti dicono di non fare foto, significa non fare foto.
Forse è un’abitudine che abbiamo acquisito dai viaggi in Asia oppure, più semplicemente, sono zone che ci incuriosiscono.
Volevamo infatti andare a mangiare al mercato chiamato REFFEN.
Per arrivare nella zona portuale, dove era ubicato, abbiamo dovuto percorrere diverse vie del centro.
Tra queste, una che ci ha colpiti molto è stata BØRSGADE che ospita sul suo percorso alcuni dei palazzi storici più belli della città.
Qui trovano sede il Ministero della Giustizia, la Biblioteca e altre rinomate istituzioni che albergano nelle sale decorate di questi palazzi.
Incastonato tra questi, con un ingresso circondato da macerie, ci dava il benvenuto il REFFEN, un mercato a cielo aperto.
Qui è possibile mangiare tantissime pietanze diverse, sia tipiche danesi sia internazionali.
Dalla polenta al sushi, dagli yogurt alla birra artigianale.
Roulotte, prefabbricati e camper ospitano tante cucine provenienti da tutto il mondo.
Il bello dei mercati è proprio il fatto di poter assaggiare poco di tutto.
Mentre stavamo camminando tra i banchi, abbiamo avuto dei problemi con una delle macchine fotografiche.
Avrei dovuto staccare un pezzo di custodia che però non riuscivo a togliere a mano.
Da lontano mi sono accorta che proveniva il suono di una stazione radio italiana.
Noi italiani e il nostro patriottismo!
Ho pensato che sarebbe stato più facile per me spiegarmi se avessi trovato un italiano.
Mi sono avvicinata alla roulotte e ho chiesto al ragazzo se parlava la mia lingua.
“Perfettamente!”, mi ha risposto.
La pinza che mi serviva per rimuovere la custodia è stato un ottimo incipit per un discorso che è durato quasi un’ora.
Era originario di Brescia, era un cuoco e si era trasferito da ormai dieci anni a Copenhagen per seguire la sua fidanzata.
Aveva ben pensato di portare con sé uno dei piatti più conosciuti del Nord Italia, la polenta.
Faceva un’ottima polenta con funghi, formaggi, carne, tutti ingredienti provenienti dal nostro Paese.
Mentre mi stava preparando il pranzo mi ha raccontato dell’efficienza della città, del benessere evidente, delle bellezze del paesaggio, ma anche degli sforzi per riuscire ad entrare in connessione con la gente del posto.
Tuttavia, Copenhagen sembra un bel luogo in cui vivere.
Dopo il piatto di polenta e qualche spiedino di carne preso in un banco thailandese, ci siamo riavviati verso il centro.
Ci sono negozi, bar sommersi da studenti che cercano un luogo tranquillo in cui studiare e venditori ambulanti che producono le mandorle tostate più buone del mondo.
Una città straniera rimane tale solo quando la si guarda dall’esterno, prima di entrarci completamente lasciandosi alle spalle tutto il resto del mondo.
INFORMAZIONI UTILI
- La vita a Copenhagen è molto cara, dai biglietti della metro ai pasti.
- I ristoranti lungo il Canale di Nyhavn sono molto turistici e costosi.
- Per quanto riguarda la metropolitana, il biglietto è molto costoso ed ha una breve durata, inoltre non ci sono abbonamenti da pochi giorni. I biglietti singoli non vanno validati però possono esserci i controllori a bordo, quindi è sempre meglio prenderli.
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