Nel bel mezzo della Pianura Padana si trova una città famosa in tutto il mondo per i suoi artigiani dei violini.
Questa tradizione richiama professionisti e collezionisti da tutto il mondo che desiderano possedere un pezzo unico, di rara bellezza e pregio. Ma Cremona è molto più di questo. Ecco cosa vedere a Cremona in un giorno.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta
Nella piazza principale di Cremona svetta il Duomo, un meraviglioso edificio che contiene al suo interno una gran quantità di stili architettonici. Le fondamenta sono costituite da un tempio romanico, di cui le tracce si possono ancora osservare nella porta d’ingresso, mentre il rosone ha un chiaro influsso barocco.
All’ingresso sono posti due grandi leoni che simboleggiano la vittoria sulle loro prede, così come il Cristo ha vinto la battaglia contro l’inferno.
La Cattedrale viene anche chiamata la Cappella Sistina del nord, perché è stata creata esattamente nello stesso periodo.
All’interno gli affreschi sono imponenti, quasi vivi. Questo senso di tridimensionalità è dato dalla prospettiva che simula l’uscita dei personaggi dai muri verso i passanti.
Molto importante nel Duomo è la cripta sotterranea che contiene le reliquie di Sant’Omobono, colui che successivamente è diventato il patrono della città.
La cripta contiene i suoi resti ed una maschera che è stata creata con un programma che ha simulato il suo vero volto per renderla il più fedelmente possibile.
Anche la cripta in sé è molto affascinante, in alcune parti della pavimentazione si possono ancora vedere dei mosaici e la volta blu è stata interamente creata con lapislazzuli.
Il Palazzo Comunale di Cremona
Per tornare alla struttura originaria del Palazzo Comunale è necessario andare indietro nel tempo fino al 1200, quando la struttura era costituita da un parallelepipedo molto semplice con un pian terreno composto da un doppio portico ad archi.
Negli anni sono stati rimaneggiati sia gli esterni che gli interni fino alle migliorie del 1800, quelle che hanno portato alla struttura che possiamo ammirare oggi.
Nei saloni si alternano enormi quadri, stucchi e un arredo pregiato. Le finestre del Palazzo Comunale offrono una suggestiva vista sul Duomo di Cremona.
L’antica arte dei liutai
Lungo l’itinerario tra cosa vedere a Cremona in un giorno, la città vanta una particolarità che non ha pari al mondo: l’antica arte dei liutai.
Abbiamo visitato il laboratorio di Stefano Conia, un ragazzo che porta avanti il lavoro di generazioni, il quale ha avuto le sue origini addirittura in Ungheria.
Stefano si è specializzato nella creazione di violini, viole e violoncelli artigianali.
Lavora in un laboratorio dove la musica classica accompagna tutte le giornate, con ampie finestre che si affacciano su un romantico cortile interno.
Il metodo che utilizza Stefano per produrre gli strumenti a corde è il metodo Stradivari, il quale segue una procedura ben precisa.
Il legno che acquista è molto giovane e richiede dai 15 ai 20 anni per arrivare alla stagionatura adatta per essere utilizzato nella produzione dei violini. Ogni taglio del legno produce un suono diverso. I pezzi di legno che compongono il fronte e il retro di questi strumenti non sono mai piatti ma bombati, un dettaglio che gli conferisce resistenza e che permette al suono di prodursi.
Le corde, senza il legno, non producono nemmeno un minimo suono.
È tutta la cassa, l’uscita dell’aria e l’anima a produrre le melodie che conosciamo tanto bene. L’anima del violino è un piccolo bastoncino che viene introdotto al suo interno per veicolare le vibrazioni. Quel pezzetto che sembra irrilevante modifica del 30 o del 40% il suono finale che lo strumento produce.
Il violino è uno strumento estremamente complesso e quelli che produce Stefano sono uno diverso dall’altro. Persino Einstein diceva che sarebbero servite delle formule matematiche per spiegarne il suo funzionamento.
Per fare un violino o una viola sono necessari due mesi, mentre ne servono addirittura sei per costruire un violoncello o un violino decorato. I decori si possono fare con avorio o madreperla, a seconda della richiesta della clientela.
Oltre alla creazione fisica, anche la parte della colorazione è un vero e proprio rituale. Sono necessari tre strati di resine mescolate, come in una vera e propria ricetta, per fornirgli la colorazione e la lucentezza finali.
A Cremona esiste anche una scuola che forma gli studenti per diventare maestri nella creazione dei violini.
Il Museo del violino: Fondazione Stradivari
Data la tradizione nella creazione del violino, l’amministrazione ha deciso di aprire a Cremona un il Museo del violino nel 2013, per avere un contenitore nel quale conservare le opere che hanno dato vita alla storia della città. Non puoi saltare questa tappa nell’itinerario su cosa vedere a Cremona in un giorno.
Il museo si compone di 3 parti: nella prima parte si affronta la nascita del violino e si possono ammirare pezzi unici, la seconda parte è composta da un auditorium dove si esibiscono regolarmente dei professionisti e la terza parte è costituita da un laboratorio scientifico dove vengono effettuati studi sugli strumenti, per capirne le condizioni e lo stato di conservazione.
Nel percorso su cosa vedere a Cremona in un giorno, devi assolutamente soffermarti per scoprire qualcosa in più sull’origine di questi meravigliosi strumenti a corde.
Il violino non ha sempre avuto la forma con la quale lo conosciamo noi oggi.
La sua nascita, infatti, è dovuta dalla fusione di tre strumenti del Rinascimento: la viola, la lira da braccio e la ribecca.
Il museo è molto tecnologico ed interattivo, interessante per gli adulti appassionati che vogliono scoprire di più sullo strumento, ma anche per le famiglie con bambini i quali possono provare delle esperienze sensoriali per avvicinarsi al mondo della musica.
All’interno del museo si scoprono tantissime cose interessanti. Per esempio, lo sapevi che il riccio sopra al violino simboleggia la qualità pregiata dello strumento e la bravura del suo costruttore.
In realtà, non esiste un vero e proprio inventore del violino perché sono state più persone da territori diversi a contribuire alla sua nascita.
A Cremona, la prima famiglia che ha dato il via alla tradizione è stata quella degli Amati, successivamente è arrivato Stradivari, accompagnato da Guarneri “Del Gesù”.
Amati creò delle vere e proprie opere d’arte che furono inviate persino in Francia alla corte del re per allietarlo con delle melodie perfette.
Stradivari aveva iniziato a lavorare nel laboratorio di Amati ma ben presto, perfezionando le opere del suo maestro, era riuscito a superarlo in bellezza dello strumento e in perfezione del suono.
Così, la famiglia Amati cominciò ad avere un declino e iniziò l’epoca d’oro della costruzione dei violini a Cremona proprio con Stradivari.
Gli strumenti prodotti da lui sono famosi in tutto il mondo perché combinano una favolosa forma esterna con la massima perfezione del suono possibile.
A Cremona, attualmente, sono presenti più di 150 liutai e la competizione è veramente alta. Senza contare che tutti questi si scontrano con la grande produzione delle fabbriche. L’unico modo che hanno per emergere è quello di perfezionare sempre di più la qualità dei loro strumenti.
L’elemento più importante per la costruzione di un buon violino è il legno, of course.
Stradivari utilizzava solo delle particolari tipologie di legno provenienti dalla Val di Fiemme: abete per la parte superiore, acero per la parte sottostante ed ebano per il manico. Questo è dovuto anche alla rete fluviale che collegava le due zone e che gli permetteva di ricevere comodamente il legname.
Una leggenda molto bella che circola attorno al lavoro di Stradivari dice che sceglieva solamente il legno degli alberi sui quali si posavano gli uccellini a cantare.
Tanti liutai oggi costruiscono sia i violini che gli archetti tuttavia, a Cremona, esistono laboratori specializzati nei violini ed altri solamente negli archetti.
Stradivari, durante la sua longeva vita, costruì violini, viole, violoncelli e chitarre, anche se queste ultime non hanno mai raggiunto la perfezione e la fama degli altri strumenti.
Dalle sue due mogli ebbe 11 figli ma nessuno di questi riuscì ad eguagliarlo in bravura. Con la sua morte, finì l’epoca d’oro della costruzione di violini a Cremona.
Nella mostra sono contenuti anche dei pezzi dall’inestimabile valore che vengono suonati solo raramente da musicisti di fama internazionale. Uno dei più conosciuti è “Il Cremonese”, datato 1715, il cui valore arriva a 12 miliardi di euro.
Nella città, dal 1976, è stata anche inventata una competizione tra liutai che è diventata una delle ragioni di vita di tanti costruttori della città. Chi vince la competizione, acquista la fama.
Qui si conclude l’itinerario su cosa vedere a Cremona in un giorno, ma la città è talmente tranquilla e rilassante che puoi concederti del tempo in più per lo shopping o per sorseggiare un tè in un bar.
Dove mangiare a Cremona
- Hosteria ‘700
- Locanda Torriani
- Ristorante Centrale
Dove dormire a Cremona
Hotel Astoria, consigliato anche per i nomadi digitali. Le camere sono ampie, dotate di comode scrivanie e aria condizionata. Il Wi-Fi dell’hotel ha una velocità che consente di lavorare senza problemi.
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