Chi non vive senza trascinarsi qualche brutta esperienza che gli è successa nel passato recente o lontano?
Magari un’amica ha fatto un commento su un tuo vestito che non ti è piaciuto, hai avuto una discussione con tua madre oppure il professore ti ha messo in difficoltà ad un esame. Ogni giorno ci troviamo di fronte a situazioni o scelte che ci fanno meditare, che possono non piacerci e che, tante volte, finiscono con il rovinarci la giornata.
Perché succede questo? Come è possibile che, con tutto il benessere nel quale viviamo, un piccolo episodio sia in grado di minare la nostra felicità e il nostro benessere mentale?
Perché portiamo addosso il peso di un momento per ore, giorni o, addirittura, anni.
Ogni giorno ci sovraccarichiamo di fardelli
Che siano piccoli o grandi, quasi ogni giorno mettiamo il nostro umore in balia degli eventi quotidiani. E non solo. Continuiamo a rimuginare all’infinito su un gesto, un comportamento o una scelta.
Io, personalmente, ho trascorso anni senza riuscire ad accettare il percorso universitario che avevo intrapreso appena uscita dalle superiori.
In quegli anni ricordo di aver trascorso ogni singolo giorno con l’angoscia, con l’insoddisfazione e con l’ansia di una vita di cui non ero per niente soddisfatta e davo costantemente la colpa a quella scelta. A quel giorno di qualche anno prima quando avevo deciso di iscrivermi ad una facoltà che non mi piaceva, ma solo perché sembrava la decisione più giusta secondo i canoni della società.
Anche dopo la laurea ho faticato ad accettare la strada che avevo intrapreso perché ero fortemente convinta che avesse dato una piega alla mia vita che non era quella che, in realtà, avrei voluto.
Cosa stavo facendo?
Stavo portando un fardello.
Molto più banalmente, senza parlare di carichi che a volte trasciniamo per una vita intera, permettiamo apiccoli episodi di innervosirci.
Hai mai fatto caso a quanto sono agitati gli automobilisti. Ti è mai capitato che è il tuo collega entrasse in ufficio alla mattina già arrabbiato perché qualcuno gli aveva tagliato la strada mentre stava arrivando al lavoro oppure perché gli avevano suonato mentre stava cercando di parcheggiare?
Anche lui stava facendo esattamente la stessa cosa, si stava rovinando ore e ore di vita per un evento a dir poco insignificante.
Questa condizione di stallo è molto nociva perché, mentre siamo tutti intenti a lamentarci di quanto un’amica sia stata acida, di quanto la mamma sia ansiosa o di quanto il professore sia puntiglioso, ci stiamo perdendo qualcosa di molto più importante.
La vita.
Il racconto dei monaci buddisti e della bella donna
Per la religione buddista l’azione di lasciar andare è fondamentale. Lasciar andare i pensieri negativi, le preoccupazioni e le ansie.
Ecco come ce lo insegna con un meraviglioso racconto:
“Due monaci buddisti, uno anziano ed uno giovane, stavano passeggiando fuori dal monastero, nei pressi di una corrente d’acqua che aveva inondato la zona. Una bella donna si avvicinò ai monaci e chiese loro aiuto per attraversare l’enorme pozza che si era creata.
Il monaco giovane era inorridito all’idea di portarla tra le sue braccia, ma l’anziano, in modo del tutto naturale, la prese in braccio e la portò dall’altra parte della pozza. Dopodiché, i due monaci ripresero a camminare.
Il giovane non poteva non pensare all’incidente di prima e ad un certo punto esclamò: «Maestro, voi sapete che abbiamo giurato astinenza! Non ci è concesso toccare una donna in questo modo. Come avete potuto prendere quella bellissima donna tra le braccia, permetterle di mettervi le mani attorno al collo, di unire il suo petto con il vostro e di portarla dall’altra parte del torrente?». L’anziano rispose: «Figlio mio, tu ce l’hai ancora addosso quella bellissima donna!».”
L’insegnamento che possiamo trarre da questo racconto è che il passato, se non viene lasciato dove si trova, diventa sempre più pesante da sopportare.
Continuare a rimuginare incessantemente a proposito di avvenimenti sui quali non abbiamo nessun tipo di potere, ci impedisce di trovare strade alternative o, più semplicemente, di essere grati.
C’è una soluzione a questo comportamento che sembra affliggere la società occidentale?
Lascia andare il passato e vivi il momento presente
Uno dei più grandi insegnamenti del buddismo è quello di vivere nel qui e ora, ossia nel momento presente.
Come mai?
Perché non c’è nulla che si possa fare per cambiare il passato e non abbiamo nessun potere sul futuro. L’unico momento sul quale abbiamo il pieno controllo è il momento presente.
Noi ci siamo resi conto di questa potentissima consapevolezza nel momento in cui abbiamo iniziato a viaggiare, soprattutto in Asia. Un po’ per religione un po’ per cultura, le persone vivono molto il momento presente, sono grate della vita e felici di ciò che hanno perché sono consapevoli che domani potrebbero non avere più nulla. Quindi lasciano andare il passato.
Anch’io ho fatto la stessa cosa con alcuni spettri che mi trascinavo sulle spalle da una vita. Alla fine ho accettato la laurea che mi sono sudata e ho trovato un nuovo modo per sfruttarla che si sposasse meglio con la vita che desidero oggi.
Tutto grazie ai viaggi.
Ma ora tocca a te!
Puoi tenere a mente questo racconto per decidere come vuoi agire durante la tua giornata. Vuoi essere come il monaco vecchio, portare la bella donna e poi dimenticartela per essere di nuovo felice, oppure vuoi essere il monaco giovane, infelice perché non riesce a liberarsi del passato?
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