Sei pronto a lasciarti alle spalle il tuo mondo?
Un mondo governato da frutta e verdura
Vai al mercato alla mattina presto, quando la frutta è ancora fresca.
La mattina è il momento migliore per poter fare qualsiasi cosa tu abbia in mente di fare.
Gira per i meandri del mercato quando c'è più fresco per correre un basso rischio di sentirti il naso invaso da odori che non dovrebbero essere umanamente respirabili.
Il mercato locale in Sri Lanka di frutta e verdura si trova vicino alla stazione degli autobus.
Da fuori sembra un insieme di capannoni disposti in ordinate file ma, all'interno, si racchiude un vero e proprio universo.
Sei pronto a scoprire la luce che filtra nell'oscurità dalle fessure del soffitto trasandato?
Sei pronto a lasciarti alle spalle il tuo mondo?
La luce del giorno entra con flebili raggi, affilati come rasoi, che a tratti illuminano la frutta e i suoi simpatici proprietari.
Abbiamo abbandonato il caldo afoso e umido esterno.
Dalla luce siamo passati alla penombra opprimente del mercato.
Una volta dentro, puoi dimenticarti tutto il resto della realtà.
Vieni risucchiato in una spirale quasi impossibile da concepire, sensazione che ci è capitata spesso qui, dove mani tese, sorrisi e richieste di foto ci hanno travolti senza lasciarci tregua.
Dai minuti siamo arrivati velocemente alle ore, senza renderci conto del mondo sotterraneo e meraviglioso in cui eravamo capitati.
Quando sono in viaggio e mi trovo in queste situazioni, ho la sensazione tangibile di entrare in un flusso, qualcosa che ti risucchia e ti fa dimenticare tutto il resto.
Sei sul pezzo, sei esattamente dove dovresti essere.
Ed è bellissimo quando succede in viaggio.
Tutti i proprietari dei banchi del mercato locale in Sri Lanka, se così si possono definire dei sacchi di verdura per terra, ci hanno accolti con calore ed allegria nel loro ambiente.
L'energia, la positività, la gratitudine per la nostra visita erano palpabili, reali, sinceri.
Qui sei accettato come essere umano, senza barriere tra un'anima e l'altra.
Le domande ricorrenti erano "da dove venivamo" e "come ci chiamavamo".
Il fatto che fossimo italiani li faceva illuminare.
Qualcuno diceva le poche parole di benvenuto che conosceva nella nostra lingua.
Tutti ci stringevano le mani e ci chiedevano foto quando ci vedevano con le reflex al collo.
L’energia e la curiosità erano tutto attorno a noi.
Ci offrivano frutti con nomi mai sentiti mentre volevano conoscere più dettagli sulla nostra vita.
Ci siamo letteralmente persi fra foto, avocado e banane.
Non c’erano altri occidentali.
Eravamo soli in un nuovo universo che ci aveva accolti a braccia aperte.
Senza paura e senza pregiudizi, ti consigliamo di vivere questa esperienza del mercato locale in Sri Lanka, che ti arricchirà tantissimo e ti farà entrare in contatto con la cultura locale.
Un tappeto di pesce
Non sapevamo bene cosa fare perchè è una zona di cui non si parla molto, ma sapevamo cosa avevamo intenzione di provare.
Volevamo vedere le zone e le attività più caratteristiche di questa città.
Ci siamo fatti consigliare da chi conosceva il Paese meglio di noi.
Ci hanno detto che un'esperienza imperdibile, che i turisti generalmente non fanno, è quella di recarsi al mercato locale del pesce.
Strano che i turisti non visitino un mercato!
Solo dopo il motivo ci ha colpiti come uno schiaffo a mano aperta.
Alla mattina presto, appena alzati, ci siamo recati sulla spiaggia di Negombo.
Non avevamo ben chiaro cosa ci saremmo trovati di fronte, ma immaginavamo dei banchi con il pesce in vendita, come ne avevamo già visti in altri Paesi.
E invece..
Ci siamo bloccati prima di appoggiare il piede sulla sabbia.
Di fronte a noi si stagliava una distesa infinita di pesce, ordinatamente disposto per tutta l'ampiezza della spiaggia.
Un odore intenso come una lama tagliente ci ha pervaso le narici.
Eravamo completamente accerchiati da migliaia di pesci che stavano essiccando al sole.
Facendoci largo tra i corpi siamo arrivati fino alla riva, dove c'erano degli uomini tagliavano e svisceravano i pesci, per prepararli all'essiccazione.
Di fianco ai tavoli avevano delle ceste piene di interiora, l'odore era quasi irrespirabile.
I ragazzi che svolgevano questo ingrato compito erano rilassati, sorridenti.
Sembravano sinceramente divertiti delle nostre facce sconvolte mentre guardavamo questo spettacolo.
Probabilmente hanno pensato che non abbiamo mai visto tagliare del pesce.
E avevano ragione!
Ha cominciato a spiegarci in un inglese zoppicante il suo mestiere in questo mercato locale in Sri Lanka.
Doveva controllare a che punto di essiccazione fossero i pesci, disporre l'alternanza di un lato e poi dell'altro, farli caricare quando sarebbero stati pronti da vendere sul mercato.
Non ricordo quanto tempo abbiamo passato con lui ma, in mezzo a quell'odore, è sembrato infinito.
Le donne tagliavano, pulivano e separavano i pesci.
Donne con i visi avvolti dentro a delle sciarpe che avrebbero dovuto, con scarso risultato, trattenere il tanfo al limite dell'indicente.
Io stessa ho provato la tecnica, senza sentire alcun beneficio tangibile.
Sembrava di trovarsi in un'altra dimensione.
Noi lì a fare foto a loro che stavano facendo un lavoro tutt'altro che piacevole.
A volte mi sento invadente quando arrivo con la macchina fotografica e pretendo di immortalare la scena del giorno.
Sempre più spesso mi chiedo cosa pensino dall'altra parte.
I teli schermavano la luce che ci imporporava di una strana atmosfera.
Siamo tornati alla società.
Qui erano effettivamente disposti i banchi dove il pesce, una volta tolto dalla spiaggia, viene effettivamente venduto alla popolazione.
Dal mercato del pesce siamo finiti in un mercato ortofrutticolo, in un dispiegarsi di vie, tende, sacchi di quintali di merce lasciata sotto i trenta gradi del sole subtropicale.
Sono esperienze forti, esperienze che il 99% dei turisti non prende nemmeno in considerazione.
Quando ti ci ritrovi dentro ti chiedi chi te l'ha fatto fare.
Chi ti ha costretto a sentirti così scomodo.
Nessuno.
Ogni giorno possiamo decidere di comportarci come la massa e, di conseguenza, di aspettarci i medesimi risultati.
Oppure possiamo decidere di andare controcorrente, di vivere il mondo con l'umiltà di chi ci si avvicina come fosse uno di loro, come fosse un locale.
Viaggia così e vedrai che il beneficio emotivo ed interiore sarà molto più grande dello sforzo che dovrai fare per immergerti nella scena, come può essere visitare un mercato locale in Sri Lanka.
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