Essere viaggiatori non è solamente una passione, è uno stile di vita

Lo screen saver del computer mi propone un paesaggio nuovo. Vado subito a vedere dove si trova e mi ritrovo col pensiero a camminare per le strade, nuotare negli oceani, giocare con gli animali.

Incontro le persone per strada e le saluto. Se qualcuno mi rivolge la parola la percepisco immediatamente come la conversazione della vita su chissà quali altri mondi inesplorati.

Quello che leggo, beh è semplicemente tutto sul tema del viaggio.

Cosa si porta a casa?

Metà dei vestiti ancora puliti ma spiegazzati.

Questa modalità di muoversi per il mondo tuttavia è utile, perchè ti aiuta a capire se ti piace essere un turista oppure se senti di avere dentro di te qualcosa di diverso. Noi stessi abbiamo viaggiato tanti anni in questo modo, era bello però mancava qualcosa, il mindset, mancava appunto lo stile di vita.

Me ne sono accorta in Messico. Sognavo di visitarlo da una vita eppure, una volta tornata a casa, quella voglia non se n'era andata. Sentivo di non aver visto nulla, di non aver scoperto niente di sensazionale, non era cambiato niente in me rispetto a quando ero partita. Ero andata là, avevo registrato l'informazione degli hotel di lusso, delle belle spiagge e delle rovine troppo conosciute.

Nessuna emozione, nessuno sconvolgimento, nessuno shock.

Le culture del mondo, tutte in realtà, sono diametralmente diverse dalla nostra e dovrebbero produrre una reazione su di noi, una qualsiasi.

Dal vaggio successivo abbiamo deciso che era ora di cambiare le cose.

Dalle valige senza fondo si passa agli zaini e ci sono decine di tecniche per riuscire ad infilarci quanta più roba possibile. Dai vestiti perfettamente abbinati a scarpe e borse si passa ai vestiti che capitano, più anonimi, tutti abbinabili tra di loro. I mezzi di trasporto non sono più pulmini puliti con l'aria condizionata ma sono mezzi locali di dubbio gusto spesso trabordanti di persone. Le stanze sono scarne, i bagni vanno conquistati e si mangia dove capita.

Le prime volte si rimane sconvolti, la mente fa fatica ad abituarsi, inizialmente si chiede chi l'abbia costretta a quella scomoda verità.

Tante volte ho pianto, tante volte ho maledetto un luogo, tante altre sarei voluta scomparire per non sentire più il disagio o il dolore fisico.

Ma tutte queste esperienze ci hanno permesso di immergerci completamente nella cultura, dormire nelle case dei locali, mangiare nei loro luoghi tipici, assaporare senza barriere la cruda realtà delle destinazioni.

Questo stato d'animo si è rivelato un immenso shock nelle nostre vite, ci ha prodotto emozioni violente che ci hanno portati a cambiare completamente come persone.

Ora ogni luogo ci sembra particolare ed unico, il mondo non si divide più solamente in città d'arte, destinazioni di montagna e mari caraibici.

La vita stessa, nel modo più crudo, ci ha messi di fronte alla chiave per riuscire a vederla.

Ora non potremmo più tornare indietro, il viaggio ci ha cambiati così tanto che non possiamo fare a meno di provare questa spasmodica sensazione di cambiamento, evoluzione, miglioramento.

Per questo ti annunciamo con gioia che anche quest'anno siamo entrati a far parte del programma Oper World Travelers di

Per loro lo spirito giusto del viaggio è proprio quello di partire con mente aperta per scoprire nuove culture, nuove persone e nuovi orizzonti. A noi piace tantissimo andare a leggere gli articoli di ispirazione e poi perderci sulle mappe per trovare una destinazione da visitare.

Ti invitiamo a seguire tutti i contenuti e le offerte sui social con l'hashtag #owtravelers.

Perchè, in fondo, essere viaggiatori è uno stile di vita.

#admomondo