Esistono più modi di reagire quando un evento negativo si abbatte sulla nostra vita. Ci sono le persone pessimiste che vedono solamente il lato catastrofico e poi ci sono le persone ottimiste, quelle convinte che con il tempo tutto si sistemerà.
Che si tratti di un brutto voto all’università, di un amore appena finito, di una malattia che tiene segregate miliardi di persone nelle loro case, le reazioni di ognuno di noi si ripetono.
Tanti si disperano, si lamentano, vedono la loro vita finire.
Secondo te è questo il giusto modo di affrontare la situazione? Pensi anche tu che la vita finisca perché un’unica volta il corso degli eventi non va esattamente come desideri?
Forse dovresti scoprire il significato di una meravigliosa parola giapponese: nankurunaisa.
La bolla di negatività
C’è una cosa nella quale noi esseri umani siamo dei veri maestri: il dramma.
Ogni volta che ci capita qualcosa di negativo, grande o piccolo che sia, riusciamo a vedere solo l’aspetto più devastante per le nostre vite.
Abbiamo un pensiero in più che ci frulla per la testa, un altro problema nuovo da risolvere, un cambio più o meno radicale della nostra routine e, quello a cui tanti si appellano per giustificare il proprio lamentarsi, il dover spendere dei soldi per saltarcene fuori.
Questo è quello che accade ad ognuno di noi quando qualcosa ci colpisce singolarmente. Ma quando una intera Nazione è coinvolta o, addirittura, il mondo intero?
Ho letto persone che sui social media si sono letteralmente sbranate a parole, altre che non facevano che leggere bollettini di morti e altri ancora a ripetere che mai il mondo ha visto un tale cataclisma.
In questo senso la cultura indiana è meravigliosa perché ha l’idea fortemente radicata che ogni cosa sia già avvenuta e che tutto si ripete. Se è già stato superato una volta, perché non dovremmo riuscire a superarlo di nuovo?
Ma esiste una cultura che ha fatto proprio l’antidoto per questa negatività ed è quella giapponese.
Il nankurunaisa come antidoto alla negatività
Nel dialetto di Okinawa esiste una bellissima espressione: makutu sookee nankuru nai sa.
Da questa è stata estrapolata la parola nankurunaisa che può essere genericamente tradotta in questo modo “con il tempo tutto andrà bene”.
Come mai ti stiamo dicendo tutto questo? Perché abbiamo a disposizione uno strumento potentissimo che ci permette di superare qualsiasi ostacolo: la mente.
Ma la mente va nutrita, come lo stomaco.
Se la nutri di pensieri e input negativi, questa si concentrerà solamente sulla parte disastrosa della situazione. Mentre, se la nutri con amore e pensieri positivi, la mente sarà più reattiva e riuscirà a vedere il lato bello anche nella peggiore disgrazia.
Applichiamo il nankurunaisa nella nostra vita
Quando ci troviamo all’interno di qualsiasi situazione negativa, personale o collettiva, abbiamo la libertà di scegliere se stare tra coloro che non fanno altro che scavare nel pozzo della negatività o se vogliamo far parte di coloro che si elevano verso la luce.
È successo anche a me di decidere, in tantissime occasioni, ma una mi è rimasta più impressa delle altre.
Durante l’isolamento a causa del Coronavirus ho ricevuto, quasi nello stesso momento, due notifiche su Facebook. Una mi segnalava l’inizio di una diretta che per l’ennesima volta aveva come scopo quello di dirmi quanti morti c’erano stati quel giorno a causa del virus. L’altra, invece, mi invitava a seguire una diretta direttamente da un ashram in India dove si condividevano mantra di amore.
È nostra la scelta, non esiste una strada giusta o sbagliata.
Ma devi essere ben consapevole che questa scelta, effettuata ogni singolo giorno, condiziona tutto l’evolversi della tua vita.
Tutte le volte che ci troviamo all’interno di in una situazione negativa possiamo applicare il principio del nankurunaisa e, anche se in quel momento ci sembra che le cose stiano andando particolarmente male, la nostra mente sarà positiva e avremo l’assoluta certezza che prima o poi tutto si sistemerà.
parole dal mondo
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