La Fortuna, Costa Rica – 17 novembre 2021
Mi sarei dovuta alzare alle 6:00, ma alle 5:15 sono già sveglia.
La famiglia che vive nell’appartamento sotto al mio letto ha acceso la tv e sta ascoltando il telegiornale, sento il suono metallico della voce triste e cupa del cronista che entra dalla finestra senza vetri.
Mi giro nel letto, impossibile riaddormentarsi.
Penso a qualcosa che mi fa stare bene e mi ci perdo dentro, ho più o meno tre quarti d’ora per pensarci. Ma quel tempo, che sembrava così lungo, passa in un soffio. Peccato, dovrò tornare a quel pensiero in un altro momento.
6:05, devo proprio alzarmi. Stamattina si parte. Un altro autobus, un’altra meta.
Anzi, 2 minivan e 5 ore ore di viaggio. Ma solo perché, per una volta, ho scansato la scelta più hardcore di 11 ore e 4 autobus locali. Non ho abbastanza fede da credere di poter prendere tutte queste coincidenze in Costa Rica.
Raccatto le mie cose e le butto nello zaino. Sono contenta perché questo giro è più vuoto del solito e ogni volta che lo richiudo mi stupisco di me stessa. Sono stata brava, mi sto avviando verso una vita più minimalista, e un paio di pantaloni e una maglietta non li ho neanche spacchettati.
E sono via da quanto? Più di un mese, già così tanto.
È la mattina della partenza dicevo e un rumore battente crea un boato sempre più forte fuori dalla finestra. Non è più il telegiornale, è uno scroscio. Uno dei venti che verranno oggi.
Sbuffo, mi salta la colazione, che sarebbe poi il motivo per cui mi alzo dal letto ogni mattina.
L’unica cosa che posso fare è andare nella cucina dell’hotel e bermi un caffè. A me fa schifo il caffè, ma devo ammettere che questo è buono. Il proprietario ci tiene che i suoi ospiti si sentano sempre a casa e mi fa trovare il caffè pronto ogni mattina quando mi alzo (e io mi alzo presto).
Casa. Io che non mi sono mai sentita a casa da nessuna parte, anche se ne ho attraversate molte di case. Mi siedo rivolta verso la vetrata, verso la foresta.
C’è il gatto di ieri. Si sta riparando sotto un pezzo di lamiera e si sta lavando. Non ha fretta, sa che finirà. Tutto finisce, prima o poi, fa parte della vita.
La pioggia si fa sempre più battente, il boato copre ogni altro suono. È poetico, è affascinante, se non fosse che mi ha privato della colazione. Continuo a guardare lo spettacolo della natura, uno spettacolo che non smette mai di meravigliare, e le nuvole si tingono di un giallo pallido.
Manca un quarto d’ora alla partenza, la pioggia si fa più fine e meno battente. Il sole vuole uscire, ma non è ancora il momento. Spero di non bagnarmi, ma se anche mi bagno pazienza. Fa parte del viaggio, fa parte del gioco.
Costa RicaNote dalla strada
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