Le ultime settimane in India sono state difficili, sapevo che sarei dovuta tornare a casa dopo un lungo viaggio per lanciare il mio nuovo libro in Italia. Per capire quali chakra avevo fuori equilibrio mi sono fatta fare il pendolo.
“Devi sbloccare la tua creatività”, mi ha detto la signora che ha eseguito la pratica. “Scrivi!”
“Ma io scrivo tutti i giorni per lavoro” le ho risposto ridendo. Quel consiglio mi era sembrato davvero strano e, ovviamente, non l’ho seguito.
Dopo poche settimane sono tornata a casa e mi sono trovata dentro a un buco nero. Mi ero lasciata la mia vita alle spalle. Mi sentivo come se la mia vera me fosse rimasta in qualche altra parte del mondo a viaggiare, mentre io mi trovavo in una situazione che mi faceva sentire insoddisfatta.
Quante volte ci capita di sentirci insoddisfatti? Al rientro da un viaggio, ma non solo. Anche in viaggio possiamo essere insoddisfatti, così come lo possiamo essere in una vita più sedentaria.
Perché sono insoddisfatta?
Volevo darmi una risposta, così ho aperto quel quaderno e ho iniziato a scrivere i miei pensieri mattutini per buttare fuori e vedere cosa sarebbe successo.
È uscito il mio nuovo libro!
VRAJA
È un romanzo che parla di crescita personale, nomadismo digitale, spiritualità e del viaggio in India che mi ha cambiato la vita.
Un senso di insoddisfazione perenne
Il ritorno a casa dopo un viaggio, quel momento di transizione in cui le avventure vissute si fondono con la normalità quotidiana, può spesso suscitare sensazioni contrastanti. È un momento in cui si possono affrontare riflessioni profonde, un’opportunità per valutare il significato di ciò che è stato vissuto e ciò che si desidera per il futuro.
Come nomade digitale, ho spesso sperimentato questa marea di emozioni al mio ritorno. Tuttavia, l’ultimo rientro è stato diverso. Non è stato solo un senso di nostalgia per i luoghi visitati o per le persone incontrate, ma una sorta di insoddisfazione diffusa, un’ombra che sembrava oscurare ogni attività quotidiana.
Così ho iniziato a scrivere cosa non mi faceva stare bene e ho fatto una grande scoperta. Più ho fatto esperienze negli ultimi anni, soprattutto viaggiando, più ho imparato cose. E così mi ritrovo all’inizio di ogni nuovo giorno che vorrei fare miliardi di cose tra cui leggere, scrivere, fare yoga, suonare l’harmonium, fare una passeggiata, ma a non avere il tempo materiale di fare tutto.
A volte, questo mi capita anche in viaggio.
E ho notato che l’insoddisfazione arriva nel momento in cui sono troppo concentrata su quello che non sto facendo, piuttosto che su quello che sto facendo.
Perché sono insoddisfatto? Ti stai focalizzando su ciò che non fai
Stavo raccontando a un amico che quando mi trovo in Italia vivo proprio male, e lui mi ha risposto: “Hai appena pubblicato un libro, hai fatto una cosa bellissima di cui devi essere fiera!”
È così, mi stavo solamente concentrando sul fatto che non stavo viaggiando, non stavo vedendo, non stavo scrivendo e nei giorni del lancio non stavo nemmeno lavorando al massimo delle mie possibilità.
Cosa non vedevo? Quello che stavo facendo.
Molto spesso, a suscitarci insoddisfazione, è il confronto. Confrontiamo la nostra vita in un certo momento con un altro momento in cui le condizioni erano diverse. O addirittura, confrontiamo la nostra vita con quella degli altri e in questo i social ci mettono il loro zampino.
A volte l’insoddisfazione mi prende anche quando sono dall’altra parte del mondo, sto viaggiando e lavorando, il mio sogno. Allora perché mi sento insoddisfatta? Perché mi paragono agli altri, altri che magari sono in un Paese che mi interesserebbe vedere e guardo i loro post sui social media, altri che magari sono più avanti di me come professionisti o nella vita privata.
Smettiamo di paragonarci agli altri
Invece, quando mi calmo e respiro, penso che anch’io sono da qualche parte nel mondo e che posso starci a lungo perché mi sono creata un lavoro e una vita che me lo permettono. Questo basta per farmi sentire grata.
Quindi, quando percepiamo questa sensazione di malessere in un luogo o in una situazione, ci sentiamo fuori equilibrio, lontani dal nostro centro, proviamo per un attimo a cambiare punto di vista.
Non pensare a ciò che non stai facendo, pensa invece a ciò che stai facendo, ai traguardi che stai raggiungendo, agli obiettivi che stai inseguendo.
Magari non stai viaggiando in questo momento della tua vita. E va bene così. Ma pensa alle cose che hai fatto oggi. Hai imparato qualcosa di nuovo per un tuo interesse? Hai aiutato una persona? Sei riuscito a svolgere il tuo lavoro nel modo corretto? E ancora, apprezza anche le cose che ti sembrano scontate, come il fatto che fuori dalla finestra ci sia il sole o il fatto che ti sei alzato in salute e che puoi vedere le persone che ti sono care.
E se rimane l’idea di non fare abbastanza, screma. Diventa più minimalista. Appuntati un unico obiettivo da raggiungere durante la giornata e, se alla sera l’avrai completato, quello sarà sufficiente per farti sentire appagato.
Spostando la tua attenzione puoi sentirti meglio, in un attimo.
lezione di vitastile di vita
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