Tutti vorremmo essere felici. L’uomo attraverso la famiglia, le relazioni d’amicizia e il lavoro cerca continuamente una strada per riuscire a essere felice.
Qual è la chiave per la felicità? C’è chi cerca di raggiungerla rincorrendo il denaro, altri danno più importanza alla vita spirituale e altri ancora alla perfezione fisica. Ognuno di noi prova una via diversa, in base alle sue aspirazioni, ai suoi desideri e alle sue esigenze per avvicinarsi, anche di poco, alla tanto agognata felicità.
Oggi ci troviamo in un periodo storico in cui raggiungere questa perfezione sembra quasi impossibile. Il contatto umano ci è stato negato, gli svaghi sono stati soppressi e trascorriamo tutta la giornata dividendoci tra il lavoro e i doveri della casa. Sembra impossibile trovare la felicità in questo modo.
Qual è quindi la strada da percorrere? Se anche tu te lo sei chiesto, probabilmente hai bisogno di conoscere il significato di una stupenda parola giapponese: ukeireru.
Il giogo mentale della linea temporale
L’occidentale non si accontenta mai, perché è così che è stato educato dai genitori e dagli insegnanti. Ad avere più lauree degli altri, un partner più intelligente della media e un lavoro che permetta di costruire la casa più bella di quella dei vicini.
Trascorre due terzi della sua giornata con la mente proiettata nel futuro. Frequenta l’università e pensa alla laurea che vedrà cinque anni dopo. Va tutti i giorni al lavoro mentre pensa a come migliorarlo. Torna a casa tutti i giorni dalla famiglia progettando come ristrutturare casa, dove mandare i figli a scuola, come organizzare le uscite con gli amici.
L’altro terzo lo passa a rimpiangere il passato. Un amore perduto, un amico che lo ha tradito, un lavoro in cui guadagnava di più. E così vive all’interno di un circolo vizioso.
Con questo stato mentale tutt’altro che pacifico, spera inoltre di riuscire a raggiungere la felicità. Quindi cambia amici, cambia partner, cambia scuola, cambia lavoro in un ciclo continuo.
Attenzione, è importante sperimentare molte strade nella vita, perché senza la sperimentazione non potrai mai trovare il percorso giusto per te. Ma c’è molta differenza tra una ricerca consapevole e una spasmodica ossessione per il meglio.
Oggi queste dinamiche sono arrivate all’esasperazione nel momento in cui le nostre vite si sono trovate bloccate a causa della pandemia. La fase di stallo ha bloccato anche l’affannosa ricerca della felicità intrapresa da molti.
Il popolo asiatico, e in particolare i giapponesi, hanno un concetto della vita e della ricerca della felicità completamente diversi dai nostri. Loro riuscirebbero a essere felici anche oggi.
Come? Attraverso il concetto espresso dalla meravigliosa parola ukeireru. Se conosci un po’ la cultura giapponese saprai che prevede parole per esprimere concetti della vita quotidiana legati alla mente e all’anima che l’occidente non ha mai contemplato all’interno del proprio vocabolario.
Accettare per essere felici grazie all’ukeireru
La parola ukeireru significa letteralmente accettazione. Tuttavia dobbiamo fare una premessa: in giapponese esistono tante parole con questo significato, a distinguerle è la sfumatura.
Ukeireru significa riuscire ad accettare ciò che ci circonda, che fa parte della nostra vita. Questo significa accettare la famiglia che abbiamo, gli amici che frequentiamo, un lavoro che non ci fa impazzire ma che ci dà da mangiare, così come accettare le situazioni negative in cui talvolta ci imbattiamo.
Come mai è così importante riuscire ad accettare per trovare la vera felicità? Perché eviti di vivere con ansia, angoscia, insoddisfazione, rabbia o frustrazione.
Mentre pensi al futuro tu credi di fare del bene a te stesso, ed è vero in teoria, ma se non lo fai con la mente tranquilla e il cuore in pace rischi di farti travolgere. Ecco perché i giapponesi, prima di cercare di migliorare gli aspetti materiali della propria vita, accettano ciò che hanno.
Chi viaggia conosce molto bene il concetto di accettazione. Accettare significa aprirsi agli altri senza pregiudizi, trovarsi in un luogo nuovo perché si è sbagliato strada, apprendere un rituale perché da millenni fa vivere meglio le persone.
Saper accettare è molto importante, ed è paradossalmente anche molto difficile da mettere in pratica.
Imposta la tua vita secondo il principio dell’ukeireru
Ora che abbiamo capito qual è il segreto per la felicità, ci troviamo di fronte a un interrogativo cruciale: come si applica all’interno della vita di tutto i giorni?
Il primo passo che devi fare è osservare ciò che ti circonda. Osserva la tua famiglia e chiediti se, nonostante tutti i difetti che riesci a trovare nei giorni peggiori, è una buona o cattiva famiglia. Dopodiché, analizza il tuo lavoro e fai un bilancio del valore che ti offre contro le energie che ti richiede. Infine valuta i tuoi amici, chiediti se ti aiutano a crescere o se ti trascinano verso il baratro.
Se la tua famiglia sotto sotto ti fa sentire al sicuro, se i tuoi amici ti aiutano a completarti e se il lavoro ti dà da mangiare, capisci che non è poi tutto così grigio come lo vedevi prima. A questo punto sei pronto per accettare. Accetta tutto così com’è.
Inoltre, è importante anche saper accettare il cambiamento. Quasi tutti siamo restii ai cambiamenti perché ci portano verso una situazione ignota, sconosciuta, che nella nostra mente potrebbe essere sia positiva che negativa.
Saper accettare il cambiamento è indispensabile per vivere una vita serena e allontanare lo stress dalle tue giornate.
Hai fatto questo passo? Molto bene, ora puoi passare a quello successivo. Sfrutta la tua creatività per creare il tuo benessere.
Avendo eliminato le emozioni negative scoprirai che dentro di te si è formato un enorme campo energetico che aspetta solamente di esprimersi.
Ora è bene precisare che accettare non significa arrendersi. Sottomettersi agli eventi è qualcosa di negativo, è un’assenza di azione. L’accettazione invece è azione, è un gesto che tu compi verso te stesso per stare meglio.
L’ukeireru è una meravigliosa pratica che incita alla presenza continua, al qui e ora.
Per allenarla i giapponesi consigliano il silenzio, perché solo quando stai in silenzio puoi ascoltare sia gli altri che te stesso. Pertanto inizia da qui, ascoltandoti.
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