Un modo di vivere tradizionale non può essere la condanna a morte della creatività, della positività e della voglia di vivere. Fin da piccoli ci dicono che dobbiamo fare carriera, che dobbiamo comprare una casa e fare una famiglia. Ci dicono che sognare è sbagliato, che è da deboli, che lo fanno quelli che non hanno voglia di lavorare.
Questo è solamente un punto di vista.
Ma, per fortuna, ce ne sono tanti altri che danno vita a storie meravigliose che parlano di speranza, di voglia di fare, di voglia di amare. Amare ogni singolo minuto della giornata, amare le persone che incontriamo e amare la vita.
Oggi si può scegliere di lavorare senza rinunciare a vivere.
Così nasce la storia di Adam, un ragazzo inglese con una voglia irrefrenabile di scoprire il mondo insieme alla sua compagna e che ha dato vita a dei business che gli permettono di lavorare come nomade digitale in giro per il mondo, con un amore particolare per il Sud-est asiatico.
Una vita vissuta secondo le regole
Prima di diventare nomade digitale, Adam aveva una vita molto regolare. Era una persona seria, tranquilla e responsabile. Aveva iniziato all’età di 16 anni a lavorare nella vendita al dettaglio.
“Eccellevo sempre nei ruoli che mi davano.”
Ha fatto un passo in avanti nella carriera con H&M, ma per lui non era abbastanza.
“Ho vissuto in una piccola città del sud ovest dell’Inghilterra, un luogo tranquillo ma a tratti anche noioso.”
I primi discorsi sui viaggi
“Mi sono reso conto che questa vita non faceva per me quando la mia ragazza ha iniziato a parlarmi di viaggi.”
Lei voleva partire da anni, ma lo stile di vita dei due ragazzi glielo aveva sempre impedito. Stavano bene insieme, ma entrambi avevano la consapevolezza di essere bloccati in uno stile di vita che non gli apparteneva: fai carriera, trova una casa, fai dei figli..o qualcosa di simile.
Il giorno del loro anniversario arrivarono a parlare del fatto che lei sarebbe voluta partire e che avrebbe voluto viaggiare. Adam sarebbe potuto andare con lei oppure lasciarla andare da sola. Ma lui non ha preso negativamente la cosa, non si è arrabbiato, non l’ha sentito come un abbandono. Al contrario, ha capito che lei aveva delle determinate esigenze.
Adam ci ha pensato su molto mentre lavorava le sue 60 ore settimanali, quando arrivava alla sera costantemente stanco ed annoiato, aspettando che passassero altri 200 giorni per poi trascorrere un weekend in Europa.
Alla fine ha capito che nella vita c’era più di questo.
“Abbiamo prenotato i biglietti di sola andata per Bangkok e non ci siamo mai guardati indietro.”
Insegnare inglese online: destinazione Asia
Hanno viaggiato alcuni mesi per poi chiedersi come avrebbero potuto riempire i 12 mesi che li attendevano.
La vita gli aveva fatto un regalo, quello di poter parlare perfettamente l’inglese e hanno deciso di sfruttarlo per creare un lavoro da poter gestire in ogni parte del mondo grazie al web.
Così hanno deciso di insegnare inglese online.
L’idea è arrivata quasi per caso, mentre stavano cercando una soluzione al loro problema. Parlando con alcune persone incontrate durante i viaggi si erano resi conto di quanto potesse essere realistico insegnare inglese online.
Grazie a questa idea hanno viaggiato a tempo pieno per 7 mesi, per poi stabilirsi a Chiang Mai, in Thailandia.
In quei 7 mesi di viaggi hanno visitato Thailandia, Myanmar, Laos, Vietnam, Cambogia, Malesia, Singapore, Filippine, Hong Kong, Tokyo e Indonesia.
Adam, mentre scrive queste mete, sorride pensando ai viaggi che faceva quando lavorava a tempo pieno in Inghilterra: soggiorni brevi a Barcellona, Roma, Amsterdam e Parigi. Una differenza abissale!
Hanno perfezionato la conoscenza della loro lingua per ottenere il certificato TEFL e hanno iniziato a fare domanda per diventare insegnanti. Non molto tempo dopo si sono trovati ad insegnare per un’azienda cinese chiamata Palfish.
Dall’insegnare inglese all’estero ad un vero e proprio business
Ora si trovano a Bali da 3 mesi, uno dei luoghi preferiti dai nomadi digitali, ed hanno continuato ad insegnare inglese online mentre lavoravano ad un business personale.
Con orgoglio ci racconta di aver appena lanciato un’agenzia di social media marketing chiamata Adsvantage Marketing.
È qualcosa di cui è profondamente entusiasta perché non solo lo appassiona, ma è anche un servizio utile per le altre persone.
“Ho un grande interesse per il mondo dei social media! Inoltre mi permette di lavorare dal mio laptop in qualsiasi parte del mondo, mi basta solamente una connessione Wi-Fi.”
Il Paese che hanno preferito? Impossibile scegliere!
“Tra tutti i Paesi che abbiamo visitato è davvero difficile sceglierne uno in particolare. È questa la cosa bella del viaggio, che ogni Paese ha un aspetto speciale.
In Thailandia c’è gente incredibile e diversificata.
Il Myanmar è stato il paese più aperto e meno sviluppato che abbia mai visto e questo mi ha aiutato ad apprezzare ciò che ho nella vita.
Il Vietnam è stato il primo Paese in cui ho trascorso un mese intero per girarlo da nord a sud.
Tokyo, invece, è immensa e completamente diversa da tutte le altre città che ho visitato.
Infine, le Filippine sembrano un paradiso appena uscito da un film, con persone meravigliose che sprizzano felicità da tutti i pori.”
Avrebbe potuto continuare con la lista, perché ogni luogo gli ha regalato qualcosa di speciale e il viaggio gli ha permesso di scoprire una grande verità: il nostro mondo è un luogo incredibile, pieno di caratteristiche e qualità diverse, e lui non vuole farsene scappare nemmeno una!
Il viaggio ti insegna a rispettare la vita e ad essere grato
Viaggiando Adam ha imparato tantissimo. A casa, nella sua piccola città, era sempre stato una persona molto giudiziosa perché là era facile essere così. Ma da quando ha iniziato a viaggiare la sua mente si è aperta a tantissimi stimoli nuovi.
Ha scoperto diversi modi di vivere, diverse culture e religioni.
“Ora rispetto la vita di tutti coloro che ho attorno.”
Ha imparato che per essere veramente felice devi dare la possibilità agli altri di vivere esattamente come vogliono.
Ha imparato a non dare mai niente per scontato e a ricordarsi di quanto sia fortunato, soprattutto in quei momenti in cui si scopre a lamentarsi di cose stupide.
“Sono nato e cresciuto in un Paese che mi ha dato opportunità che altri nel mondo possono solo sognare. Per questo sono grato.”
Un consiglio per chi vuole diventare nomade digitale?
“Il mio consiglio per coloro che stanno pensando di viaggiare? Non pensarci più. Fallo! Fallo accadere, arricchisci la tua mente e la tua vita.
Se pensi di non potertelo permettere, annulla l’abbonamento a Netflix e non andare più da Starbucks.
Metti tutti i soldi che spenderesti per i capricci in un piatto e fai uno sforzo per riuscire a risparmiare il più possibile nei prossimi 12 mesi. Poi vedi cosa succede.”
Adam ci insegna che i sogni si possono realizzare, a patto di essere disposti a cercare la strada per farli avverare.
Per lui è stato insegnare inglese online e per te?
Segui Adam su Instagram @core.cultures
nomadi digitali
Lucas Bortolotto
19 Gennaio 2021Buonasera, anch’io mi sono appena trasferito in Brasile e desidero diventare un nomade digitale insegnando INGLESE da remoto. Da dove iniziare?