Il web e la tecnologia hanno creato dei lavori che fino a 5 o 10 anni fa non esistevano. Una volta si usciva dalla scuola dell’obbligo o dall’università e si cercava subito un posto fisso nelle aziende del proprio paese o della città in cui ci si voleva trasferire.
Ogni lavoro era irrimediabilmente legato ad un punto geografico della Terra, dandoti la possibilità di spostarti solo per brevi periodi di tempo.
Internet ha stravolto completamente questo schema.
Grazie al web oggi possiamo parlare con una persona dall’altra parte del mondo, creare e inviargli un lavoro, decidendo se farlo dalla nostra scrivania di casa o da un bar in Thailandia.
Questa evoluzione ha permesso a tanti di unire due grandi passioni: la soddisfazione personale che si prova nello svolgere un lavoro con l’irrefrenabile voglia di viaggiare.
La nostra più grande abilità è scrivere
Il mondo online, oltre a dare una grande possibilità di lavorare da qualsiasi parte del mondo, permette di farlo con una miriade di professioni. Chi oggi ha un po’ di fantasia e voglia di imparare può davvero riuscire a coronare i propri sogni, dando vita a lavori che sono ancora sconosciuti.
Altri, invece, sono un po’ più tradizionali. Ma ora è possibile svolgerli in un modo del tutto diverso.
Ce l’hanno raccontato Lisae Coleman, due ragazzi canadesi che hanno deciso di trasformare in realtà il loro più grande sogno, ovvero viaggiare, continuando a fare il lavoro in cui erano bravi.
Prima di iniziare a spostarsi regolarmente erano impiegati a tempo pieno nel settore editoriale a Toronto e si erano conosciuti proprio mentre stavano lavorando ad una rivista comune.
Ma ben presto si sono resi conto che la città era troppo opprimente rispetto alla vita che avevano in mente, così hanno deciso di lasciare le loro scrivanie e creare una attività in proprio.
Tre anni fa hanno inaugurato Li et Co Media, grazie al quale creano contenuti per marchi e aziende basandosi su un’esperienza decennale nell’ambito dell’editoria.
Lisa e Coleman sapevano già fare un mestiere che amavano molto, ma volevano di più. Così hanno cercato la giusta via.
“Dove c’è una connessione Wi-Fi, c’è una strada.”
Il mondo aspetta solo di essere visitato
Potevano scrivere ovunque, così hanno deciso di partire per visitare il mondo. Tra i loro viaggi principali hanno trascorso molto tempo in Canada, il loro Paese natale, per scoprirne tutte le meraviglie.
Poi, come tanti nomadi digitali, si sono stabiliti per 6 mesi in Asia visitando Thailandia, Vietnam e Cambogia.
I nomadi digitali sono persone che, oltre alla crescita professionale, cercano soprattutto una crescita interiore e il viaggio è uno dei percorsi principali attraverso cui trovare se stessi, entrare in connessione con gli altri esseri umani e con l’ambiente.
Il van ci ha dato ancora più libertà
Quando si trovano nel Nord America viaggiano in un modo del tutto inusuale. Hanno scoperto che la vanlife può amplificare ancora di più la loro idea di viaggio.
I primi tempi in cui hanno vissuto e viaggiato in van si sono sentiti come sulle montagne russe. Centinaia di emozioni li coinvolgevano e li sballottavano passando dall’emozione di esplorare terre nuove alle notti insonni, fino alle sfide quotidiane a cui ti sottopone la vita da campeggio.
Hanno anche scoperto tanti lati dei luoghi che hanno visitato che, diversamente, non avrebbero mai visto. Ora hanno solamente bisogno di una connessione, che sia al bar o alla stazione. Poi certe volte devono affrontare delle difficoltà lavorative, come tutti i nomadi digitali e, per consegnare un lavoro in tempo, devono accontentarsi anche di una semplice panchina al parco.
La vita da nomadi digitali permette a Lisa e Coleman tantissime cose che il lavoro da ufficio prima gli negava, con i suoi ritmi che li teneva ingabbiati dalle 9 del mattino fino alle 5 del pomeriggio. Oggi possono andare a correre alla mattina presto, uscire quando c’è il sole oppure fare un break durante la settimana per dare il massimo nel lavoro al venerdì.
È difficile, è gratificante, è continua fonte di confusione. Ma è questa la vita. Imprevedibile, coinvolgente, sempre pronta a lasciarti senza respiro.
Negli anni trascorsi nell’editoria avevano vissuto tantissime esperienze esaltanti, per poi creare i contenuti da pubblicare sui magazine, ma nulla ha retto il paragone come una vita da nomadi digitali.
I luoghi migliori per i nomadi digitali?
“Sicuramente Danang, in Vietnam.”
Ti trovi all’interno di una città dove puoi lavorare comodamente dai Café, in cui l’affitto è conveniente e che, per di più, si affaccia sull’oceano.
È stato uno dei loro luoghi preferiti in assoluto.
La maggior parte del loro tempo l’hanno trascorsa in grandi città della Thailandia e del Vietnam in cui il Wi-Fi è più affidabile ed è facile trovare Café e luoghi di co-working.
Ma l’aspetto più bello in assoluto è trovare altri nomadi digitali che lavorano da remoto e nelle città ce ne sono davvero tanti.
Anche Bangkok e Saigon sono entrate nella loro top ten.
La routine è tutto per i nomadi digitali
Sembra un controsenso perché coloro che vogliono diventare nomadi digitali desiderano esattamente l’opposto: scappare da una routine.
Ma la verità è che, senza organizzazione, è impossibile portare avanti un’attività professionale, soprattutto se ci si trova di fronte ad un paesaggio mozzafiato.
“Abbiamo imparato che siamo molto più produttivi quando abbiamo una routine.”
Il pensiero di non avere un lavoro da ufficio può sembrare un sogno, ma la verità è che non si può stare in vacanza a tempo pieno.
Così Lisa e Coleman hanno strutturato la loro giornata per garantirsi dei momenti altamente produttivi e rispettare le scadenze dei clienti.
Un consiglio per chi vuole diventare nomade digitale?
“Fallo!”
Essere capo di te stesso ti dà molto potere ed esistono davvero tanti modi per guadagnarsi da vivere nel mondo digitale, dalla scrittura al codice html, fino a diventare un’assistente amministrativo personale, insegnare una lingua..e l’elenco può continuare per molto.
“È un duro lavoro, ma poter fare il bagno alle 14 di un martedì o partire un venerdì per godersi il sole all’aperto è un modo fantastico di vivere.”
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