Uno dei motivi per cui non riusciamo ad essere felici è il fatto che la nostra mente non è quasi mai in pace.
La fate facile, con tutti i casini della vita come si può mantenere la mente in pace?
Questo è il problema di ognuno di noi. Tra le mille scadenze da rispettare, i problemi da risolvere e tutte le situazioni che ci si presentano di fronte ogni giorno, mantenere la calma all’interno della propria mente e della propria anima sembra un’utopia.
Ma con un andazzo così pazzo della mente, come possiamo aspirare alla serenità d’animo?
La risposta sta nel trovare la chiave giusta.
Solo così potremo avere una mente felice e, di conseguenza, anche una vita felice.
Sempre divisi fra mille pensieri
Viviamo all’interno di una società che sembra studiata per allontanarci quanto più possibile dalla serenità d’animo.
I lavori diventano sempre più soffocanti. Ci vengono richieste ore ed ore sempre nello stesso luogo, con sempre più pressioni e responsabilità. Senza contare che tante ce le creiamo noi quanto cerchiamo di convincerci che un lavoro di prestigio coinciderà con la nostra felicità futura.
Questo circolo vizioso non può che peggiorare la salute e l’equilibrio della nostra mente fino ad alienarci completamente dalla nostra coscienza per perseguire solo un interesse economico.
A questo si aggiungono le relazioni interpersonali, caratterizzate da sempre meno incontri dal vivo ma da sempre più parole senza sostanza spese sui social media. I rapporti con gli amici sono diventati più difficili, quelli tra due innamorati messi sempre più a rischio da tutti i fattori esterni.
Ognuno di questi pensieri porta la nostra mente su una montagna russa con alti, bassi e giri della morte.
Anche il nostro tempo libero viene scandito dalle lancette dell’orologio, per riuscire ad incastrare perfettamente corsi, passeggiate, lettura, sport, ecc.
In tutta questa baraonda, com’è possibile ritrovare la serenità d’animo? Ancora una volta la risposta giusta arriva dal buddismo.
Come coltivare la serenità d’animo in mezzo al caos della vita quotidiana
La risposta mi è arrivata una mattina mentre stavo leggendo il libro di David Michie “Il gatto del Dalai Lama e l’arte di fare le fusa”.
In una conversazione tra un monaco tibetano e i protagonisti, è emerso il problema della serenità d’animo.
“È necessario coltivare la serenità d’animo. Quando la mente ha troppi alti e bassi non ci può essere felicità né pace. Questo non è utile per sé e non lo è per gli altri.
Quindi, come si sviluppa la serenità d’animo?
“Quattro strumenti” ha detto il monaco.
“Primo: l’impermanenza. L’unica cosa che sapete con certezza è che, al di là di come sono le cose ora, cambieranno. Se ora state male, non c’è problema. Più avanti starete meglio. Sapete che è vero. È sempre stato vero, giusto? Lo è anche ora.
“Secondo: che senso ha preoccuparsi? Se puoi fare qualcosa, fallo. Se non puoi, che senso ha angosciarsi? Lascia andare! Ogni minuto che passi a preoccuparti, perdi sessanta secondi di felicità. Non permettere ai pensieri di essere come i ladri, di rubarti la serenità.
“Terzo: non giudicare. Quando dici: ‘Quello che è successo è un male’, quante volte ti sbagli? Perdere un lavoro può essere proprio quello di cui hai bisogno per iniziare una carriera di maggiore soddisfazione. La fine di un rapporto può aprire più possibilità addirittura di quelle che pensavi esistessero. Quando succede, pensi: ‘È male’. Tempo dopo potresti pensare che sia la cosa migliore che ti sia mai capitata. Perciò non giudicare, per quanto brutta ti sembri la situazione al momento. Potresti sbagliarti del tutto.
“Quarto: niente palude significa niente loto. Il più sublime dei fiori spunta dalla melma della palude. La sofferenza è come la palude. Se ci rende più umili, più capaci di compassione nei confronti degli altri e più aperti verso di loro, siamo in grado di trasformarci e di diventare veramente belli come il loto.”
Il monaco continuò “Ovviamente mi riferisco solo alla superficie dell’oceano, ai venti e alle tempeste a cui tutti siamo soggetti. Ma non scordatevi mai che in profondità, sotto la superficie, tutto è bene. La mente è sempre pura, infinita, splendente. Più vi dimorate, più facile vi sarà affrontare le cose temporanee della superficie.”
Alleniamo giorno dopo giorno la nostra serenità d’animo
Nessuno può passare da zero a cento nell’arco di un solo giorno. Ma un piccolo passo dopo l’altro può smuovere le montagne.
Iniziamo ad applicare nella nostra vita, uno dopo l’altro, gli insegnamenti del monaco:
- Prima o poi tutto cambia, si trasforma, anche ciò che oggi ti fa stare male;
- Non ha senso preoccuparsi;
- Non giudicare ciò che ti accade, non sempre è così negativo come pensi;
- La sofferenza è necessaria per trasformarti in una persona meravigliosa.
Non sarà sempre facile, più volte ci sembrerà di fallire e di regredire, ma l’importante è non demordere.
La nostra mente ha poteri infiniti e da lei dipende la nostra felicità o infelicità.
buddismolezione di vitaspiritualità
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